Miralem Pjanic è pilastro inamovibile del centrocampo bianconero anche con Maurizio Sarri.
Il nuovo mister della Juventus, sin dalla prima conferenza di presentazione, ha sottolineato il suo gradimento per il bosniaco, augurandosi di vederlo toccare fino a “150 palloni a partita”.
Pertanto sembra chiaro a tutti che Pjanic si riproporrà, ancora per la prossima stagione , nella veste di regista e mente pensante della terra di mezzo.
Così come lo ha ricostruito Allegri.
Le prime uscite della Juventus in tour, unite alla valutazione sulla precedente annata di Miralem, lasciano insorgere tuttavia il solito interrogativo: Pjanic sarà mai il regista che la Juventus meriterebbe?
Nel corso dei mesi scorsi ho visto conferma di quanto già da me sostenuto in precedenza: Pjanic non mi ha mai del tutto convinta in qualità di leader del centrocampo e soprattutto in qualità di organizzatore di gioco. A oggi, nutro le stesse perplessità.
Pjanic 2023, tra luci e ombre il rinnovo del regista bianconero
Perplessità che aumentano allorché penso al buon tecnico toscano che vorrebbe 150 tocchi a partita per il suo nuovo pupillo: spero rendendosi conto di dover lavorare intensamente e a lungo per ottenere ciò. Intensamente, per educare Pjanic che di natura è lento – diciamolo pure, anche un tantino lunatico – e non solo nella gamba, ma anche e soprattutto nel pensiero. Come potrebbe gestire così tanti palloni?
A lungo, perchè per fare questo occorre accorciare le distanze all’interno dello stesso reparto – oltre che ovviamente tra tutti i reparti – e pertanto studiare bene i compagni che lo devono affiancare.
Orientativamente, dal centrocampo ideale mi sembra escluso Matuidi che non è tra i più inclini al palleggio: sicuramente consoni, invece, Rabiot e Ramsey. Bentancur potrebbe essere educato in qualità di sostituto naturale del numero 5 come sua – più che valida – alternativa e Emre Can resta da osservare attentamente.
Le perplessità su Pjanic continuano, là dove continua una sua tendenza a ‘spaventarsi’ quando subisce la pressione avversaria, o comunque a entrare in confusione facilmente.
L’ ho visto in tante occasioni, incerto, passare la palla indietro perché non sapeva bene cosa fare.
Sarri guarda al di là, in direzione di qualcosa che può accadere (i 150 palloni). Ma può darsi che non accada. Ad ogni modo, occorrerà tempo, pazienza, fatica, tutte cose che non si possono sottovalutare nel mondo della Juventus.
Mi chiedo allora se non fosse stato il caso già a monte di investire finalmente su qualcun altro che non sia Miralem Pjanic. Forse fare di lui la famosa pedina di scambio per arrivare a qualcun altro.
Premettendo che in giro registi con la R maiuscola oramai non ce ne sono più, forse non farebbe male pensare a una valida alternativa in rosa, che possa fungere da fulcro se il bosniaco non dovesse – ancora una volta – rivelarsi all’altezza di questo non facile compito. Perché al momento non ne é all’altezza.
Daniela Russo