Miralem Pjanic oggi compie 30 anni
Il regista bosniaco si trova a dover festeggiare il suo compleanno in maniera inusuale vista la quarantena imposta dalla società dopo la positività al Covid-19 dei suoi compagni di squadra Rugani, Matuidi e Dybala.
Nato appunto 30 anni fa a Tuzla in Bosnia ed Erzegovina, ha la doppia cittadinanza: lussemburghese e bosniaca. Trovatosi in tenera età nel pieno della guerra i Bosnia, si rifugiò con i suoi genitori in Lussemburgo.
Fa parte della Nazionale bosniaca insieme al suo ex compagno di squadra alla Roma, Edin Dzeko, il Capitano.
Nelle giovanili ha militato prima con il Lussemburgo per poi decidere di giocare con la Bosnia ed Erzegovina e debuttare nell’Under 21.
Nel 2008 fa il suo esordio nella Nazionale maggiore bosniaca segnando poi la sua prima rete in un’amichevole contro il Ghana nel 2010.
A ottobre 2019, alla sua novantesima presenza ufficiale in Nazionale – la sua prima da Capitano – realizza una doppietta contro la Finlandia che gli permetterà di qualificarsi agli Europei 2020, slittati però al prossimo anno per l’emergenza Covid-19.
Inizia a giocare a di calcio a 10 anni nello FC Schifflange 95 a Lussemburgo per poi passare nel Metz in Francia, dove poi debutta nei professionisti.
A 18 anni si trasferisce in una delle maggiori realtà francesi, l’Olympique Lione, e qui si afferma come uno dei più promettenti prospetti del calcio europeo dopo le sue ottime prestazioni nel campionato francese e in Champions League.
Il Talento non passa inosservato dalle altre squadre europee, grazie anche ai consigli e agli allenamenti mirati con il suo compagno brasiliano Juninho, miglior tiratore in assoluto di calci piazzati.
Con lui affina questa sua dote diventando uno dei massimi specialisti della sua generazione nei calci piazzati.
Nel 2011 arriva nel nostro campionato a Roma, inizia così la sua storia d’amore con l’Italia che ancora oggi lo accoglie nel suo massimo campionato di Serie A.
La sua permanenza all’ombra del Colosseo dura cinque anni, dove dimostra tutte le sue qualità balistiche sui calci piazzati, ormai diventati il suo cavallo di battaglia. Dotato di ottimo dribbling e grande visione di gioco, preciso nei passaggi e abile assist man, riesce a ritagliarsi un ruolo fondamentale nello scacchiere giallorosso negli anni.
La Juventus così decide di mettere le mani sul calciatore e, avvalendosi della clausola rescissoria, nel 2016 riesce a strappare il bosniaco a una cifra bassa per le sue qualità e per i prezzi ormai vigenti nel panorama europeo.
A Torino, città dove gioca ancora attualmente – è arrivato già alla sua quarta stagione – con la Juventus, ha già collezionato dei trofei tra cui: tre campionati, due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.
E’ stato anche premiato per quattro anni consecutivi al Gran Galà del calcio AIC come uno dei migliori giocatori del campionato italiano di calcio e un Globe Soccer Awards lo scorso anno come premio alla carriera per i calciatori.
Pjanic non ha di certo dimenticato la sua patria: infatti un anno fa ha aiutato la sua città a costruire la “Casa dei genitori” per aiutare i bambini malati di cancro di Tuzla.
«È molto importante che tutti noi ci coinvolgiamo nel progetto della costruzione della Casa dei genitori a Tuzla, perché tutti sappiamo cosa significhino per noi i bambini. Anche i bambini malati di cancro meritano l’opportunità di avere un’infanzia. Io sono solo una piccola parte di questa storia, e sono convinto che se tutti ci uniamo e diamo il nostro aiuto per la costruzione della Casa dei genitori a Tuzla possiamo fare grandi cose».
Non dimentichiamo l’ultimo importante gesto da parte sua e di tutta la sua squadra che ha deciso di ridursi l’ingaggio per contrastare questo grave stato di emergenza in Italia e quindi anche di tutte le società italiane tra cui appunto la Juventus.
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Raffaella De Macina
Immagine copertina: Pagina ufficiale Facebook