Donnarumma, il giovane portiere lanciato da Mihailovic alla tenera età di 16 anni e 18 mesi – esordio in serie A il 25 ottobre 2015, nella partita contro il Sassuolo–; Kean, in campo contro il Pescara – novembre 2016– al 39′ del secondo tempo al posto di Mandzukic è stato il primo millenial a esordire in Serie A; poi c’è lui che ha fatto anche di meglio. Pietro Pellegri, nato il 17 marzo del 2001, con l’esordio in Torino-Genoa – 22 dicembre 2016– è diventato il più giovane giocatore della storia ad esordire in Serie A. Scendere in campo nella massima serie all’età di 15 anni non è cosa da tutti ma il giovane attaccante ha voluto strafare…
- 28 maggio 2017 realizza la sua prima rete in Serie A. Era l’ultima giornata e il Genoa era ospite all’Olimpico contro la Roma. Pietro, 16 anni e 72 giorni, segna il gol del momentaneo 1-0 diventando il terzo più giovane marcatore in serie A (dopo Amedeo Amadei e Gianni Rivera), nonchè il primo nato nel terzo millennio a mettere a segno una rete nei maggiori 5 campionati europei.
- 17 settembre 2017 realizza la sua prima doppietta nella sconfitta casalinga contro la Lazio. Pietro, 16 anni e 112 giorni, è il più giovane calciatore a realizzare una doppietta nella massima serie (battendo il precedente primato di Silvio Piola -7 anni e 104 giorni-), nonchè il primo giocatore del nuovo millennio a segnare una doppietta nel campionato italiano ma anche nei maggiori 5 campionati europei.
- Il numero 64 rossoblù ha fatto tre gol nel giro di 131 minuti in Serie A, una media di un gol ogni 43 minuti.
“Con i due gol a Marassi, sotto la Gradinata Nord, ho realizzato un sogno. Un gol lo dedico ai tifosi, perché io sono genoano come loro. E uno per il mio papà“.
“Già l’esordio in Serie A era stato qualcosa di incredibile -ha raccontato Pellegri senior– e sembrava di vivere in un sogno. Adesso però siamo andati addirittura oltre. Segnare due gol sotto la Nord con la maglia del Genoa è davvero il massimo che potessi sperare. Glielo ripetevo spesso da bambino che un giorno l’avrebbe fatto e ci credevo veramente. Ma quando una cosa del genere si realizza è difficile credere a ciò che stai vivendo”.
Il sogno di un ragazzo che si realizza, le lacrime di un padre: gli ingredienti di una favola ci sono tutti, adesso è tutto nelle mani – o per meglio dire, nei piedi- di Pietro. Lui, Grifone vero, rossoblù da sempre dovrà scrivere altre pagine della sua storia magari – per i più romantici- sempre , fino al “e vissero tutti felici e contenti”, nella sua Genova.
Caterina Autiero