Perin, Genova e il Genoa, una seconda casa

Una carriera col Grifone, poi la Juve ma senza gloria: Perin torna a Genova e vuole cancellare il passato segnato da troppi infortuni

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Dopo tanti infortuni e scelte sbagliate, Perin ha bisogno di ritrovare sé stesso: quale posto migliore della sua Genova?

“Il Genoa e Genova sono la mia seconda casa.
Sono arrivato a 14 anni e me ne sono andato a 25, prima di tornare; mia figlia è nata qui, il legame è per sempre.
Spero e credo anche loro siano sempre legati a me”.

L’estremo difensore di Latina ha vissuto momenti difficili ma ha tanta voglia di ricominciare.

“Lo confesso, ho pensato alla possibilità di ritirarmi dal calcio giocato.
Ho pensato al ritiro quando ero alla Juve dopo aver subito quattro operazioni, non ne potevo più. Però ho ancora il fuoco dentro…”

Archiviato il periodo negativo ritorna nella città della Lanterna che lo accolse nel lontano 2008, qunado era un giovane 16enne pieno di speranze.

Con i liguri vince nel 2010 il Campionato Primavera e la Supercoppa Primavera e fa il suo esordio in massima serie ad appena 18 anni (22 maggio 2011).

Nella stagione 2011-12 passa in prestito al Padova, in Serie B, e, a fine campionato si aggiudica il “Serie Bwin Awards” come miglior portiere del campionato. 

Nonostante ciò il club genoano decide di girarlo ancora in prestito: così Perin difende i pali del Pescara, neopromosso in A.

Terminato il prestito al Pescara, il Genoa punta su di lui come titolare affidandogli la maglia numero 1.

Sembra l’inizio di una promettente carriera che lo vede aggiudicarsi il premio come miglior portiere nei campionati di Serie A, B e Primavera per la stagione 2013/14. 

La sua crescita si arresta per un infortunio occorso contro l’Inter: Perin si sottopone a un’operazione alla spalla destra che lo costringe a stare lontano dai campi per quattro mesi.

Torna in campo nell’ottobre 2015  protagonista di un’altra ottima stagione fino a quando, il 9 aprile 2016, si procura la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro,  chiudendo anzitempo la stagione tra le lacrime:  sei mesi lontano dai campi e addio agli Europei con la Nazionale, che nel 2014 lo aveva condotto in Brasile come terzo portiere degli Azzurri al Mondiale.

Rivede il campo il 18 settembre 2016:  il 21 dello stesso mese raggiunge le 100 presenze in Serie A con la maglia rossoblù. 

Ancora una volta però non decolla: alcuni mesi dopo, infatti, un altro infortunio, questa volta al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro.

perin genoa
fonte immagine: profilo twitter ufficiale del calciatore

Nella stagione 2017-2018, torna in campo e diventa anche il Capitano del Genoa.

Tante big lo corteggiano negli anni ma, complici gli infortuni e la volontà di Preziosi di non svendere il suo gioiello, nessun trasferimento va in porto.

Fino al 2018, quando Perin, colmo di speranze e quasi 26enne, accetta di lasciare Genova per accettare un’offerta irrinunciabile e tentare il grande salto: vestire la maglia bianconera.

L’esperienza a Torino si rivela più difficile del previsto: saranno 18 mesi complicati che lo vedono sempre più scivolare nelle gerarchie. Scende in campo solo in 9 occasioni, tutte in campionato, complice anche l’ennesimo guiaio fisico.

Il Benfica gli ridà speranza.


Quando il passaggio sembra ormai definito, le visite mediche rivelano la necessità di una convalescenza più lunga di quanto comunicato dalla Juventus:  tra i due club l’accordo salta.

Dopo un anno e mezzo di passione, nel gennaio scorso, Perin ritorna al Genoa con la formula del prestito, aiutà i rossoblu a mantenere la categoria e induce Preziosi a tornare a puntare su lui anche per la stagione 2020-21.

“E’ voluto fortemente tornare”, rivela Faggiano:  perchè Perin è consapevole che non esiste luogo migliore della propria casa, del proprio habitat, per guardare al futuro e mettersi alle spalle i problemi del passato.