Paulo Dybala e Alessandro Del Piero sono da sempre legati da un doppio filo. Di colore rigorosamente bianconero.
Tra i due stima e rispetto non sono mai stati un mistero.
Già lo scorso anno abbiamo avuto modo di analizzare le numerose similitudini tra i due: una serie di circostanze che li accomunano e che li rendono sempre più vicini, sia nella realtà, sia nell’immaginario collettivo della tifoseria.
Ma quella che sembrava inizialmente soltanto una suggestione prende sempre di più un contorno di concretezza.
Paulo Dybala è – senza ombra di dubbio – il vero Erede di Alessandro Del Piero.
Ovviamente con questo non significa che la loro sia una perfetta similitudine: Paulo non è il clone di Alex e a oggi il palmares di Pinturicchio è così denso da incutere ancora timore al giovane argentino.
Pertanto, risparmiamoci inutili e sterili paragoni dai quali Dybala uscirebbe – naturalmente – sconfitto.
Abbiamo parlato di eredità.
L’eredità di Alex passa a Paulo non soltanto perché il ragazzo di Laguna Larga indossa – da tre anni già – la maglia numero 10: passa soprattutto per i trascorsi che stanno caratterizzando Dybala, per quanto accaduto lo scorso anno e nell’ultima estate.
Passa perché Dybala – proprio come il Del Piero, soprattutto il secondo, dopo l’infortunio – pare essere costantemente chiamato a dimostrare, dimostrare sempre di più. Come se quello che realizza non basti mai. Sempre in discussione.
Passa perché anche Alessandro – come Paulo nella scorsa stagione – ha attraversato stagioni grigie in cui gli si chiedevano compiti che non erano esattamente nelle sue corde.
Passa perché come Alex, Paulo possiede quello straordinario dono di farsi amare dalle folle per come è, senza fare nulla di straordinariamente appariscente. Per quella sorta di aria angelica che lo caratterizza e che lo rende a prescindere il preferito dei più piccoli (chiedere a questo proposito ai figli d Marchisio, di Pjanic, di Papu Gomez per citarne alcuni).
"Ciao Paulino!" 👋😊 @PauDybala_JR #Dybala #FinoAllaFine pic.twitter.com/0vFkSOEu47
— JuventusFC (@juventusfc) November 13, 2019
Per quel composto rispetto degli avversari e per quella sopraffina sensibilità alle cause più delicate della società. Per l’affetto della gente che ha saputo conquistarsi anno dopo anno e che questa estate lo ha tenuto a galla.
L’eredità di Del Piero è nell’amore – indiscutibile – che l’argentino ha dimostrato nei confronti della maglia bianconera.
Un amore che lo ha fatto sempre tacere per il bene dello spogliatoio, che lo ha portato a accettare di non essere inamovibile, di dover partire dalla panchina, che lo ha visto spostato nelle retrovie là dove il suo talento era puntualmente mortificato.
Un amore che ha ribadito a lungo, con forza, qualche mese fa.
Paulo Dybala è l’ultimo discepolo di un gruppo di senatori che va gradualmente scemando: cresciuto con Buffon, Barzagli, Marchisio, Chiellini, ha assorbito da loro i dettami di una juventinità che non ha più bandiere.
Del Piero e Dybala trasmettono un amore fatto di gesti e di pochissime parole per la stessa Vecchia Signora. Alessandro lo ha visto per primo, quell’amore, in quel ragazzino esile e introverso che nel 2015 arrivò a Torino. Lo ha visto e in un nulla, con cieca fiducia quasi, gli ha passato il testimone.
Oggi lo vedono anche gli altri.
Lo ha visto e lo ha ribadito di recente Giorgio Chiellini, che ha speso parole non comuni per il diez, quasi una sorta di investitura:
Ha avuto l’occasione di andare via ma è uno che ci tiene a fare il salto di qualità qui, è uno che ha portato la fascia di capitano con onore, perché l’ha meritato. Io non sarei proprio così sorpreso se Paulo facesse quello che hanno fatto Trezeguet, Camoranesi, Nedved, cioè un percorso importante nella storia della Juventus.
Lo iniziano a vedere concretamente anche nel mondo dei media:
Paulo Dybala è un “umano che sa fare cose straordinarie”.
Ronaldo e Messi sono alieni, io voglio essere il primo degli umani.
Perché si può essere importanti in tanti modi, leader in tanti modi, perché la maturità si vede dai gesti. Dalla serenità che contagia compagni e tifoseria.
Vuole essere parte della storia bianconera. Una consapevolezza nata e cresciuta gradualmente, fino a divenire certezza: mi sembra di essere qua da sempre…
Paulo Dybala è il vero Erede di Alex Del Piero.
Quella che era solo una suggestione si sta trasformando in realtà.
Paulo ha solo 26 anni e ancora una vita lunghissima sul campo da calcio. Il sogno è che possa trascorrerla veramente con il numero 10 sulle spalle e la fascia da Capitano al braccio.
Per tanti anni ancora. Con la benedizione di Alex Del Piero.
Daniela Russo