Pena ridotta per Allegri. Garcia pensa al ricorso

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È stata ridotta di una giornata, la squalifica per Massimiliano Allegri. Quindi, il ricorso della Juventus dalla Corte d’Appello della Figc, dopo il match tra Juventus e Sampdoria, è stato parzialmente accolto. C’era anche stata un’ammenda di 10mila euro con diffida.
Questo il commento di Allegri, a proposito della sua squalifica: “C’è una bella differenza tra un insulto e un’imprecazione: non sono un santo, ma il mio comportamento nei confronti della terna arbitrale è sempre abbastanza corretto, quindi la squalifica mi sorprende”.
Durante la conferenza che ha anticipato il match contro il Cagliari, l’allenatore bianconero ha precisato: “Un’imprecazione ogni tanto può scappare anche a me, se mi è consentito… Ma è una cosa diversa dall’insulto, ho solo imprecato mentre uscivo dal campo: ho saputo della squalifica con un messaggio, pensavo fosse uno scherzo, non me lo aspettavo proprio”.
Al collega della Roma, Rudi Garcia, sono invece stati assegnati due turni di stop. A questo proposito, Allegri ha così commentato: “Non posso e non devo rispondere per il comportamento degli altri”.
La squalifica all’allenatore giallorosso arriva direttamente dal Giudice sportivo, in seguito ad una presunta condotta aggressiva nei confronti di uno steward, al termine di Genoa-Roma.
Dice Garcia: “Non accetterò che si cerchi di infangarmi, mi batterò con ogni mezzo per difendermi da questa ingiustizia e da queste menzogne. Denuncio questo intollerabile attacco al mio onore. In seguito alle accuse infondate, che sono state rivolte contro di me, e alla sanzione di cui sono vittima, denuncio questo intollerabile attacco al mio onore e alla mia reputazione. Tutta la mia carriera di calciatore, educatore e allenatore testimonia un comportamento esemplare che non è mai venuto meno. Non accetterò che si cerchi di infangarmi attribuendomi gesti aggressivi che non ho commesso, che deploro e che sono contrari alla mia educazione. Mi batterò con ogni mezzo a mia disposizione per difendermi da questa ingiustizia e da queste menzogne.”

Mirella Fanunza