Un’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha portato all’arresto di 10 persone nell’ambito dell’inchiesta che riguarda alcune partite di Serie B della stagione 2013-2014. I risultati di queste partite sembrerebbero essere stati truccati da un clan camorristico di Napoli. I carabinieri hanno scoperto alcune irregolarità e durante le indagini è stata intercettata una telefonata nella quale si diceva: “Dobbiamo mangiare tre polpette, abbiamo la pancia piena”.
Il clan che alterava le partite è il “Vanella Grassi” di Secondigliano, 7 persone sono finite in carcere e altre 3 agli arresti domiciliari. Ci sono quattro calciatori indagati per concorso esterno in associazione mafiosa: il difensore della nazionale e del Genoa Armando Izzo, il centrocampista dell’Acireale Francesco Millesi, l’ex mediano Luca Pini e il difensore Maurizio Peccarisi che nella stagione 2013/2014 giocavano nell’Avellino. Millesi era addirittura il Capitano della squadra e secondo la Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno contribuito a truccare almeno due partite. Millesi e Pini sono stati arrestati, il centrale genoano non è invece stato raggiunto da alcuna misura cautelare. Izzo è accusato di essere il contatto tra il clan “Vanella Grassi” e il mondo del calcio. Le partite in questione, sono due: Modena-Avellino del 17 marzo 2014 e Avellino-Reggina del 25 maggio dello stesso anno. Secondo le indagini, il calciatore fungeva da contatto, mentre il capoclan Umberto Accurso metteva a disposizione le somme di denaro necessarie per corrompere i giocatori di una squadra campana di Serie B. Gli importi erano piuttosto ingenti, e durante le indagini sono stati anche identificati i componenti della rete di affiliati vicini ad Accurso che ricoprivano incarichi specifici: capo piazza, armiere, pusher e distributori di “mesate” agli affiliati e ai familiari dei detenuti.
Mirella Fanunza