Procuratori, mogli, compagne, familiari, giornalisti ed affini: i calciatori vantano una compagine di difensori (prima, durante e dopo la permanenza in una squadra…)

I nostri amatissimi calciatori, beniamini dei tifosi, santi protettori del sacro pallone e temerari guerrieri in calzoncini e tacchetti, oltre all’indubbio talento sul campo, nella vita “normale” possono fregiarsi di essere ben conservati e protetti da un entourage così potente, da fare invidia ad un pezzo della muraglia cinese.

Numerosi sono infatti i precedenti, più o meno recenti, che hanno riguardato l’arrivo, la permanenza o la partenza di un dato giocatore e di dichiarazioni, non sempre felicissime e attinenti, da parte di familiari, procuratori, giornalisti di parte o anche semplici simpatizzanti addetti ai lavori.

Quante volte è capitato di leggere, all’avvenuta acquisto di un giocatore, al suo passaggio ad un altro club o nel magico periodo del rinnovo del contratto, di dichiarazioni spesso fuori luogo o con quella punta di acidità o di veleno che tutto hanno fatto pensare tranne che ad un idillio tra campione e squadra/allenatore/società?

Oppure alla partenza, manifestare un entusiasmo oversize per la nuova destinazione, denigrando velatamente “la via vecchia”?

Ultimo, in ordine di apparizione, Victor Osimhen, che, dalla scorsa stagione, fino all’arrivo alla sua nuova destinazione, ovvero il Galatasaray, ha visto un suo carissimo amico giornalista esternare parole non proprio alla vaniglia nei riguardi del Napoli.

Dalla non esaltante stagione post scudetto dell’attaccante fino alla snervante telenovela sul suo addio al Napoli che ha tenuto banco fino ai primi di settembre, un’infiorescenza di parole atte solo a destabilizzare gli animi dei “lavoratori del pallone” e dei poveri, appassionati tifosi.

Più in generale, mogli, fidanzate, mamme, fratelli coltelli, parenti serpenti e procuratori con la cresta da squalo ben in vista a pelo d’acqua, hanno negli anni, colorato la non certo noiosa vita dei calciatori, con affermazioni che avrebbero democraticamente meritato di sicuro meno eco.

Fu il tempo di Ambra Angiolini, quand’era la compagna di Max Allegri, di Lady Marchisio, della moglie di Cerci, delle signore Insigne e Acerbi (per l’affare Juan Jesus).

E non dimentichiamoci degli impareggiabili procuratori.

Il fratello di Higuain anni fa o l’altro che ha o ha avuto mezza scuderia nel Napoli e non ha mai perso occasione per mettere tizzoni nel camino.

Insomma, il mondo del calcio è (purtroppo) anche questo e diciamoci la verità, ne potremmo fare volentieri a meno.

 

Simona Cannaò