Che aggettivo useresti per definire il girone d’andata?
“Sorprendente” è l’aggettivo che più si addice per descrivere il Parma.
Nonostante un’estate travagliata – complice il processo SMS – e un budget ridotto, si è costruita una squadra che, per molti, sembrava avere già un destino scritto, ossia quello della retrocessione. Sono stati riconfermati molti giocatori che hanno indossato la maglia del Parma anche nella scorsa stagione in cadetteria. Ma, la rosa è composta anche da acquisti di spessore, penso a Biabiany, Gervinho o Bruno Alves, e prestiti di giovani promesse, come Bastoni, Dimarco e Inglese.
Nelle prime due giornate di campionato, i ragazzi di Mister D’Aversa incontrano Udinese e Spal, due dirette concorrenti per la salvezza, e si colleziona un pareggio casalingo con i friulani e una sconfitta al “Dall’Ara”.
Dopo i primi due scontri salvezza, arriva la “Vecchia Signora” e, con lei, anche CR7. I bianconeri passano subito in vantaggio con Mandžukić, ma Gervinho segna la sua prima rete con questa maglia e riportà in parità il match. Nella ripresa Matuidi segna il 2-1 ma, nonostante la sconfitta, i crociati sono riusciti a mettere in difficoltà la squadra di Allegri e questo basta ai tifosi parmigiani per dar fiducia alla squadra e al Mister.
In trasferta a Milano, invece, accade qualcosa di incredibile. L’Inter attacca, il Parma si difende e cerca di rendersi pericoloso, senza mai riuscirci. Al 80′ Dimarco, ex neroazzurro e neo entrato, sigla l’1-0 con uno splendido sinistro, portando a casa i primi tre punti.
Arrivano vittorie importanti in chiave salvezza con Cagliari ed Empoli e anche a sorpresa con Genoa, Torino e Firenze firmate dalla coppia d’attacco Inglese-Gervinho.
Non sono mancate però le sconfitte: in trasferta a Napoli, Bergamo e Genova fronte Samp e casalinghe contro le due romane.
Parma a quota 25 punti? Come dicevo, è sorprendente.
Tanti sono i complimenti per Mister D’Aversa, ma ancora di più per questo meraviglioso gruppo.
“Il nostro top player è il gruppo, la sua forza, se no non si spiega quanto fatto nonostante la difficoltà di costruire una squadra nell’ultima settimana di mercato, quando fino a poco prima dell’inizio del campionato non sapevamo in quale avremmo giocato”, dice Roberto D’Aversa.
I risultati ottenuti stanno premiando non solo il lavoro del tecnico, ma anche le scelte fatte dal direttore sportivo Daniele Faggiano.
Con 25 punti la salvezza è più vicina, ma occhio al girone di ritorno.
Dopo aver concluso questa buona prima parte di stagione, andiamo a vedere i Top & Flop.
TOP: ALESSANDRO BASTONI
L’infortunio al menisco e la successiva operazione non hanno fermato la volontà del Parma ed è arrivato in prestito, così come Federico Dimarco, dall’Inter.
Esordisce con il Parma il 7 Oottobre 2018, entrando nel secondo tempo nella trasferta terminata con la vittoria per 3-1 a “Marassi” contro il Genoa. Ma diventa titolare con i ducali il 10 novembre in quel di Torino.
Dopo quella partita, viene considerato dal tecnico un pilastro fondamentale della difesa crociata al fianco di Capitan Alves. Nonostante la giovane età, è sicuro, preciso e ha grande personalità.
TOP: BRUNO ALVES
Bruno Alves, soprannominato “Brunone” dalla tifoseria gialloblu, è sicuramente la seconda, non per importanza, sorpresa di questa stagione. Ha ereditato una pesante fascia da capitano e la indossa in maniera egregia. Le sue prestazioni sono sempre molto buone e pochi sono gli errori che commette. Tanta è la grinta e il cuore con cui scende in campo ed è anche questo che ha fatto innamorare i tifosi.
Da molte tifose è considerato uno dei sex symbol della squadra.
FLOP: AMATO CICIRETTI
Nonostante il suo essere poco utilizzato lo scorso anno, è stato decisivo l’ultima giornata di campionato in trasferta a La Spezia. Il classe 93′, infatti, ha realizzato la rete del 2-0. In estate è ritornato al Napoli, squadra che ne detiene il cartellino, ma non rientrava nei piani tecnici.
Il Parma ha “duellato” con il Genoa, ma il romano ha preferito come meta la città ducale. Anche quest’anno, però, Ciciretti ha trovato ben poco spazio, complice gli infortuni e la buona forma fisica dei suoi colleghi di reparto. Sono solo 135 i minuti in cui ha indossato la maglia crociata e, in queste sole sei occasioni, non ha mai lasciato il segno.
Potrebbe lasciare la città prematuramente per altri lidi.
FLOP: ALESSIO DA CRUZ
L’attaccante originario di Capo Verde ma con passaporto olandese, è la seconda delusione di questa stagione. Si dice che stia vivendo un periodo difficile, a livello personale, familiare e sportivo, ma è da inizio Novembre che non appare sulla lista dei convocati. La sua ultima apparizione in prima squadra risale al 7 ottobre scorso con il Genoa e l’ultima convocazione è stata in occasione della gara tra Torino e Parma del 10 novembre.
Sono solo 171 i minuti giocati dal classe 97′ e in nessuna occasione ha entusiasmato. Pochi, troppo pochi minuti per uno che era considerato una giovane promessa e che, lo scorso anno, il Parma ha acquistato dal Novara per 2,3 milioni di euro, riuscendolo a “rubare” ad alcuni grandi club europei.
Per il momento non è stato un investimento che ha dato grandi frutti.
Il suo potenziale è enorme, lo si può osservare anche in allenamento, ma in campo non riesce a esprimerlo. Probabilmente il suo carattere difficile sta compromettendo la sua carriera.
Lo considero una delusione forse perchè le aspettative su di lui erano molto, anzi troppo, alte.
In questa sessione di mercato lo ha richiesto mezza Serie B, ma lui preferirebbe tornare in Olanda per sei mesi.
Aurora Levati