Parma calcio: i debiti mettono fine alla sua storia, è serie D

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Con grande tristezza e rammarico devo comunicare l’abbandono della trattativa per l’acquisizione del Parma Fc. Comprendo e condivido l’amarezza dei tifosi del Parma per questa decisione. Assieme ai co-investitori nel progetto non abbiamo ritenuto sostenibili gli investimenti necessari per coprire le passività attuali e future di una squadra il cui avviamento è stato fortemente pregiudicato. Desidero ringraziare tutta la città di Parma per il sostegno ricevuto e i miei colleghi Maurizio Franzone, Gibo Gerali, and Bill Holmberg: la loro esperienza e il loro aiuto in questa vicenda sono stati inestimabili. Infine voglio ringraziare i curatori e tutti quanti hanno profuso, senza risparmio, tempo ed energie per cercare una soluzione positiva alla crisi del Parma”  è quanto scrive l’ex campione di baseball statunitense Mike Piazzando sigillando il ritiro della sua cordata, la Nuova Parma Calcio Srl (supportata da investitori statunitensi), dalla trattativa per l’acquisizione.

Troppi debiti, ha comunicato la cordata capitanata dal presidente di The Space Cinema Giuseppe Corrado: “Magico Parma spa, comunica, con rammarico, di aver deciso, nella giornata odierna, di rinunciare alla prosecuzione delle trattative con i curatori per l’acquisizione dell’Azienda Sportiva Parma Calcio – si legge nella nota diramata da CorradoLa situazione debitoria complessivamente emersa, relativa ai debiti ammessi allo stato passivo della Società, ma soprattutto quella relativa ai debiti in corso di maturazione, ai contenziosi di prossima definizione, nonché agli impegni contrattuali già sottoscritti con i calciatori per i prossimi anni, rendono impraticabile ogni percorso economico. La chiusura dell’operazione a queste condizioni, oltre che un azzardo sotto il profilo del rischio, avrebbe comportato un investimento di valore non realistico e soprattutto non programmabile che avrebbe distrutto ricchezza e non sarebbe stato propedeutico ad un sano e virtuoso progetto sportivo ed industriale“.

Nessuna offerta sul tavolo dei curatori fallimentari per l’acquisto del Parma FC. Entrambi i soggetti interessati, che per più di una settimana hanno dato qualche speranza, facendo presagire un futuro della squadra nella serie cadetta, si sono ritirati.  Dopo giorni di ottimismo, in cui le due cordate guidate dall’imprenditore Corrado e da Mike Piazza sembravano pronte a fronteggiarsi per acquistare il titolo sportivo del club, è arrivata invece la doccia fredda. Troppo alto il debito del club (22,2 milioni di euro) per poter pensare di investire ripartendo dalla Serie B.

Appena tre mesi fa il tribunale fallimentare di Parma aveva decretato il crac della squadra. Da quel momento sono stati tre mesi di speranza: la Figc ha “investito” per consentire la “regolarità del campionato” (sono stati emessi cinque milioni) permettendo al Parma di continuare a giocare. La società è andata all’asta ben sei volte: da 20 milioni la base arriva a 4 e mezzo. Ma c’è un debito esoso che la nuova proprietà si deve accollare per mantenere il titolo sportivo. E così, via libera alle trattative private. Una proroga dell’esercizio fino ad oggi, con i due soggetti in corsa che sembrano in grado di salvare la storia del Parma. Ma i soldi necessari sono troppi. Così, a poche ore dal termine per le ultime offerte, pare che il destino del club sia segnato: dopo 25 anni di massima serie , una sola stagione in B (nel 2008-2009), vari successi europei e tanti campioni, senza investitori, la Serie D per i ducali sembra l’unica alternativa.

Già sopravvissuto alla bancarotta della Parmalat nel 2003, il Parma Calcio vede ora la fine di un secolo di storia.

Caterina Autiero