Papu, l’estroso Capitano di una Dea sempre più bella

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E meno male che era deluso per la questione della fascia omologata (che comunque non ha indossato): Alejandro ‘Papu’  Gomez ha preso tutta la sua delusione trasformandola in luce, con cui illuminare la sua Dea il giorno del debutto nel ritrovato campionato.

Un’ Atalanta che tutti aspettavano dopo le uscite in Europa League e dopo le parole – che hanno stupito – di mister Gasperini circa il mercato operato dalla società: non abbiamo una rosa competitiva su più fronti, forse c’è bisogno di un tecnico più bravo. Parole che hanno fatto subito reagire la dirigenza nerazzurra: il giorno successivo si è presentata con l’acquisto di Emiliano Rigoni per placare il tanto amato tecnico, considerato – giustamente – il vero re Mida di questa squadra.

Se è pur vero che il Frosinone non è il più difficile dei test, abbiamo avuto modo di ammirare una Dea in perfetta salute, tirata a lucido nonostante il dispendio energetico europeo e sempre più bella, come oramai Gasperini ci ha abituato a vederla. E lunedì sera ha ritrovato alla grande il suo Capitano, reduce da una seconda parte di stagione scorsa un po’ nell’ombra e protagonista di tante voci di mercato che hanno allarmato la tifoseria.

Il Papu è sceso in campo determinato a brillare davanti al suo pubblico, regalando una prestazione ad altissimo livello: ha seminato il panico per tutta la partita, ha aperto e chiuso le marcature e propiziato le altre due reti con cui la Dea ha siglato il match. Un vero direttore d’orchesta, paragonato per importanza a Cristiano Ronaldo: “E’ il nostro CR7, sta facendo cose bellissime e per noi è veramente fondamentale”, dice il mister di lui. Confermando le parole del presidente Percassi, che aveva detto di “averlo blindato”.

Che poi sulla questione fascia abbia saputo glissare in maniera fantastica, con altrettanta prontezza  (“Troppo stretta, non ho potuto indossarla” ha detto, sfoderandone una Camouflage con la data di nascita di sua figlia), è un particolare di ancora maggior rilievo della personalità del diez nerazzurro.

L’argentino ha colorato con il suo estro tutta la gara – decisamente a senso unico – trovando in Barrow e Pasalic gli alleati più pericolosi: così resta l’impressione che cambiando gli addendi il risultato non sia cambiato, che Gomez è il punto fermo e che, anche se intorno  a lui tante sono le novità rispetto alla stagione scorsa, ne continueremo comunque a vedere delle belle. Se davvero questo è il passo ingranato dall’ Atalanta, non è escluso – anche se è troppo presto per dirlo – che questi ragazzi possano ambire anche a quell’ altra Europa, quella delle più grandi.

Daniela Russo

(immagine copertina getty)