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Papu Gómez, capitano della sua Dea bendata

Papu, il trascinatore della sua Dea

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L’Atalanta continua a farci sognare.

In Seria A la Dea è al momento al sesto posto in classifica, sinonimo di Preliminari di Europa League. La strada però è ancora molto lunga e la voglia di spodestare uno dei primi quattro posti alle altre contendenti è tanta. 

In Champions League invece, dopo il pareggio con il Manchester City, arriva la grande vittoria in Croazia, contro la Dinamo Zagabria. Gli zero punti delle prime tre partite hanno dato la giusta scossa alla formazione di Gian Piero Gasperini, che ora torna a sperare la qualificazione agli ottavi della competizione europea. 

Grande trascinatore della Dea, Alejandro Darío Gómez, El Papu. Capitano del club bergamasco, innamorato dell’Atalanta e di Bergamo. Con la rete messa a segno contro la Dinamo Zagabria il Papu sale a quota 50 gol con la maglia dell’Atalanta, ma scala anche la graduatoria assoluta dei cannonieri atalantini. Raggiunge così Marino Magrin e il sesto posto di questa speciale classifica, rimanendo però lontano da Cristiano Doni, che con 112 reti è al primo posto. Gomez è ora a quota 43 reti in campionato, 3 nelle coppe nazionali e 4 nelle coppe continentali. 

Ma per il classe 1988 la strada per il successo comincia lontano da Bergamo. L’argentino inizia l’avventura nel mondo del calcio, nelle giovanili dell’Arsenal Sarandì, club argentino con sede nella provincia di Buenos Aires. Dopo soli due anni, sgomitando, arriva in prima in squadra e, non ancora ventunenne, può già vantare 77 presenze e 14 reti. Si trasferisce al San Lorenzo, la squadra nel cuore di Papa Francesco, ma solo per poco, l’Italia infatti chiama.

Papu Gomez, Catania
Papu Gomez, Catania
Photo: itasportpress

È il 21 luglio 2010 quando il Papu sbarca per la prima volta nel Belpaese, a Catania per la precisione. Tre anni in rossoblù prima dell’esperienza in Ucraina, al Metalist, esperienza non delle più felici. Gomez chiede di essere ceduto per via dell’instabile situazione politica del paese. 

immagine: ysport.eu

Con la sua elevata tecnica individuale, il suo magico destro, i suoi dribbling e la sua capacità di saltare l’uomo non ha difficoltà a trovare una nuova casa: Bergamo. È il 2014 quando inizia la sua storia d’amore con la Dea, la “Dea bendata” che lo allontana dalla guerra in Ucraina e gli offre una nuova grande opportunità in quel paese, l’Italia, che ormai l’ha adottato.

Cerca di riadattarsi subito ai ritmi della Serie A e, a poco a poco, diventa leader. Ora il sogno Champions e un’Atalanta sempre più protagonista, con il suo capitano Alejandro Darío Gómez: 165 cm di statura e prestazioni da gigante. 

Alessandra Cangialosi

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