Pallone d’oro 2019 a Megan Rapinoe

Dopo la norvegese Ada Hegerberg, è la statunitense Rapinoe ad aggiudicarsi il trofeo più rappresentativo a livello mondiale.

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  Megan Rapinoe conquista la seconda edizione del Pallone d’Oro calcio femminile

Dopo la norvegese Ada Hegerberg, è la statunitense Rapinoe ad aggiudicarsi il trofeo più rappresentativo a livello mondiale.

Pallone d’Oro Femminile con tanto di gaffe. Vince Ada Hegerberg

34 anni, fresca vincitrice dei Mondiali con la sua Nazionale, attualmente gioca come centrocampista offensiva nel Seattle Reign ed è stata di recente eletta come una delle donne maggiormente influenti del Pianeta.

Megan è sempre Megan: Rapinoe batte tutti! Non è solo la calciatrice più forte del mondo

 

Oltre al Pallone d’oro, Megan Rapinoe ha vinto anche il premio FIFA come miglior calciatrice 2019 e la Scarpa d’oro dei mondiali 2019.

In aperto contrasto con le politiche di Trump, Megan è dichiaratamente omosessuale, attivista per i diritti Lgbt, attualmente fidanzata con Sue Bird, cestista della nazionale USA.

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Sul proprio profilo Instagram ha commentato la vittoria del Pallone d’Oro dedicandolo alla sua Nazionale:

“Quest’anno è stato il più folle di tutti. Non so nemmeno come esprimere a parole quanto sia stato speciale. Gli Usa hanno scosso il mondo e continueranno a farlo. Non solo le 23 giocatrici in campo, lo staff tecnico e lo staff esteso per la squadra, ma la SQUADRA di cui sto parlando va ben oltre quelli che hanno la fortuna di indossare questa maglia. La squadra è la nostra famiglia, amici, amiche e fidanzati/e, mogli e mariti. La SQUADRA sono le migliaia di fan che hanno tifato per una squadra che ha chiesto loro di interessarsi di più al gioco del calcio che a se stesse. Penso che la vittoria della Coppa del Mondo e tutte le successive vittorie, sia personali che di squadra, siano speciali perché per la prima volta dopo tanto tempo possiamo dire che abbiamo vinto TUTTE. E mentre sono onorata di vincere il Pallone d’Oro vorrei accettarlo per conto di tutte. Lo meritiamo”.

Sembra un appello alla NON una di Meno, un appello femminista profondo che fa ben sperare: di unione di donne, di unione di valori e l’unione si sa, fa la forza.

La squadra vince sempre quando è formata da un gruppo unito e l’appello che ha fatto questa meravigliosa atleta va in questo senso anche nella vita.

 

Laura Pressi