Osvaldo confessa: “diedi un pugno a Mancini, me ne pentii”

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Ormai ultratrentenne e cantante rock a tempo libero, Pablo Osvaldo a la Gazzetta dello Sport ha raccontato alcune curiosità riguardo il suo passato da calciatore.

Cantante rock ormai da anni, Pablo Daniel Osvaldo ha deciso di raccontare alcuni retroscena della sua vita da calciatore in campo e negli spogliatoi la parte più intima dei calciatori professionisti. Osvaldo parla anche della sua esperienza mancata con la Nazionale: “Prandelli mi escluse da Brasile 2014. Ascoltò media e tifosi che non volevano l‘argentino con la 10, portò Cassano. Ero frustrato, ma nulla contro Antonio. Mi sono sempre allenato al top, parlavano perché ero stravagante. Al 90’ per me finiva tutto e non ero un Cristiano Ronaldo che faceva palestra a casa dopo l’allenamento. Ma questo cosa vuol dire? Avevo altri interessi fuori dal campo, pagai anche per questo”. Osvaldo racconta la sua decisione di abbandonare il calcio: “Al Boca. Troppo gossip. Non potevo uscire, avevo paura della gente. Non ce la facevo più. Avevo offerte dalla Cina e anche da club da Champions, ma avevo staccato. Iniziavo a odiare ciò che avevo sempre amato. Il calcio merita rispetto”.

Osvlado si lascia andare ad una confessione  riguardante un episodio con Mancini alla Roma, gesto di cui subito si è pentito: “A Roma avrei dovuto gestire meglio certi momenti. Ma lì c’è gente malata di calcio che ti insulta se non baci la maglia, quasi dimenticandosi dei 28 gol in 2 anni. Sarei rimasto un altro anno solo per farmi rimpiangere. Con Mancini? Gli tirai un cazzotto dopo quel famoso Juve-Inter. “Vuoi fare a botte?”. Lui: “Ma non dirmelo davanti a tutti”. Se non mi avesse cacciato avrebbe perso autorevolezza. Poi andai nel suo ufficio piangendo, mi vergognavo. È un grande, con un bel carattere”.

Osvaldo ormai nella sua nuova vita si sente proprio a suo agio e alla domanda se volesse ritornare in campo risponde: “racconto un episodio. A dicembre 2016 mi contatta Sampaoli, all’epoca al Siviglia: “Dani, non ti chiedo nulla. Fai ciò che vuoi in campo e fuori, ma mi serve una punta”. “Mister, ma c’è il Cosquín Rock ”. E lui: “Dimenticavo! Vai pure, di certo non puoi perderlo”. Due pazzi.

 

Daniela Belmonte