Offesa o semplice derisione? Da «lavali col fuoco» a «Piazzetta Juve merda» passando per vittime infangate: nel calcio si è passato il confine

Chi o cosa definisce il confine tra offesa e scherno?

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Cori contro i Napoletani e il Vesuvio tante volte chiamato in causa: molti, a gran voce, nel mondo del calcio italiano, stanno portando avanti una battaglia contro la malsana cultura dell’insulto che attanaglia le tifoserie dello Stivale.

Il primo a condannare questo malcostume e a porre l’attenzione su esso è stato proprio Ancelotti che, dopo una lunga carriera estera, torna in Italia, e dalla panchina azzurra è “vittima” dei domenicali – e puntuali come il fischio d’inizio dell’arbitro -, cori di discrminazione territoriale.
Il tecnico partenopeo ha proposto la sospensione delle gare in caso di cori discriminatori e sulla sua scia in molti lo hanno seguito sostenendo la necessità di compiere gesti forti, perchè, a quanto pare, la tessera del tifoso ha fallito e la chiusura delle curve (a volte si, altre no) altrettanto…

Quanto sostenuto da Carletto ha aperto il dibattito, i cori non sono cessati e si è arrivati a Atalanta-Napoli, gara notoriamente astiosa tra le due tifoserie emblema della contrapposizione NORD-SUD che sembra dominare gli animi degli appassionati del pallone.

Da una parte la tifoseria atalantina che ha rivendicato il diritto di cantare appellandosi al semplice sfottò -un po’ come quando i Partenopei definiscono i bergamaschi dei “contadini” (non è discriminazione?!)-, dall’altra la squadra del Napoli ha minacciato di uscire dal campo in caso di cori contro Napoli e i Napoletani.

Pochi giorni prima, a Firenze, si sono registrate scritte contro le vittime dell’Heysel e Gaetano Scirea… perchè secondo alcuni, purtroppo, tutto sembra essere lecito dietro la bandiera del tifo (anche se tifo non è…).

“Heysel -39, Scirea brucia all’inferno”: è la scritta-choc apparsa fuori dalla zona del prefiltraggio dello Stadio Franchi, prima della gara tra Fiorentina e Juventus. La scritta è stata fatta subito cancellare e il club viola ha preso le distanze. TWITER ELISEA1976
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Nella stessa settimana, proprio a Napoli, dove la fantasia non ha limiti, è sorta «Piazzetta Juve merda», con tanto di cartelli indicativi (fai da te).
L’intero slargo, simbolo di antijuventinismo è stato tappezzato di striscioni e slogan che di elementi calcistici divertenti e di puro scherno hanno ben poco…

Andando solo di poco a ritroso nel tempo, registriamo, durante una gara di Serie A femminile, insulti sessisti e offese sul lato b di una calciatrice … ebbene si, la mania dell’insulto facile sta ‘infettando’ anche il femminile come accaduto  con il giovanile dove gli episodi si susseguono.

Vittime granata, bianconere e di ogni altro colore infangate;
Buuu razzisti e banane ma anche tanto sessismo e omofobia;
Offese a madri, mogli, amanti e chi più ne ha più ne metta…
Senza dimenticare il clima teso spesso alimentato dagli stessi protagonisti che non si risparmiano a essere i primi portaori malsani di insulto o a provocare o perfino ad alzare il dito medio a chi è becero e offende.

foxsports.it

Sembra quasi un sollievo che nella settimana che anticipa il derby Torino-Juventus, all’aereo sia stato preferito un ratto…

Insultarsi sembra normale, appellarsi a stragi e decessi sembra essere normale, avercela con omosessuali e razze diverse, sembra normale, la contrapposizione tra nord e sud sembra normale, aizzarsi ed aizzare è del tutto normale in un un calcio (che è specchio della società): isterico, violento, che ha smarrito alcuni valori e in cui a offesa si risponde con offesa… come fosse una gara ma, la cosa triste è che, con lo sport, questa gara non ha nulla a che vedere…

 

 

Caterina Autiero

 

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