Dieci partite, 12 gol: signori, questo è Ciro Immobile, Man of the Day della decima giornata di Serie A.
Il bomber e l’anima della Lazio oramai da anni, una simbiosi che si rafforza nel tempo e che sempre nel tempo ha creato una sorta di dipendenza da Ciro e dalla sua straordinaria prolificità.
In questa stagione era partito alla grande già da agosto, quando aveva siglato contro la Sampdoria il suo centesimo gol in Serie A.
Il buongiorno si è visto dal mattino: Immobile ha subito i puntini sulle “i”.
L’intenzione è quella di dare un colpo di spugna alla stagione scorsa, nella quale è andato a rete soltanto 15 volte e la Lazio – che ci aveva abituato a risultati dal bottino bello rotondo – ha nettamente fatto fatica in attacco, senza l’apporto del suo attaccante napoletano.
La Lazio ha avuto un inizio non brillantissimo e la vittoria contro il Torino è stata la seconda vittoria consecutiva: quest’anno accade per la prima volta. Un squadra ancora alla ricerca del suo equilibrio. Immobile si sta rivelando un tassello imprescindibile in questo equilibrio.
Questo accade soprattutto perché Ciro Immobile appartiene a quella categoria di attaccanti che riescono a dare il meglio quando entrano in estrema sintonia con ambiente, squadra e allenatore. E tale sintonia tra la Lazio, Inzaghi e Immobile è lapalissiano. Un identificazione creata ad hoc dal giovane tecnico biancoceleste che più di tutti è entrato nella testa e nel cuore del napoletano e ne ha fatto il perno, sul centro assoluto del suo gioco e della sua squadra.
Con tutti i pregi – e anche i difetti! – che ne derivano.
Come quando mister e giocatore litigano e se le dicono di santa ragione, alla stregua di due fratelli che non possono fare a meno di beccarsi e di amarsi.
La corsa al titolo di capocannoniere ha preso già una bella rincorsa. Ma Immobile – e questo è inequivocabile – non teme il confronto, nemmeno con i nomi più altisonanti.
E per la Lazio è proprio il caso di dire:
No Ciro, no Party!