Nicolò Fagioli, dalla paura di perdere la Juve alla voglia di riscatto

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Fagioli Nicolò
Fonte immagine Twitter

L’ultima volta che Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, ha calpestato il terreno di gioco è stato il 1º ottobre del 2023 (0-0 contro l’Atalanta), poi l’inizio di un incubo: lo tsunami del calcio scommesse e la lunga squalifica. 

 

 

Nicolò, che ha da poco compiuto 23 anni, ora scalpita per tornare in campo e lasciarsi alle spalle questa brutta vicenda.

Se tutto dovesse andare per il verso giusto (manca il via libera della FICG), Nicolò potrebbe infatti tornare a giocare qualche minuto già domani, nel delicato match contro il Bologna. O magari il 26 maggio, ultima di campionato in casa con il Monza, anche per essere salutato al meglio dai tifosi bianconeri.

L’unica cosa certa è che la fine dell’incubo è arrivata e porta la data di domenica 19 maggio.

LA VICENDA DEL CALCIO SCOMMESSE 

Nel mese di ottobre del 2023, la procura di Torino avvia un’indagine su alcune piattaforme illegali di scommesse online e Nicolò Fagioli risulta incluso tra gli indagati.

Si scopre che il centrocampista della Juventus ha scommesso su siti di betting illegali, incluso il calcio, violando l’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva: ciò avrebbe potuto costare al giocatore una sospensione di almeno un anno fino ad una squalifica di tre anni, oltre ad una multa di almeno 25 mila euro.

Fagioli, che ha collaborato fin dall’inizio con la procura FIGC, ha deciso di patteggiare una squalifica di 12 mesi (7 mesi di stop e 5 mesi commutati in un percorso rieducativo). La sua rieducazione passa anche da alcuni incontri con i giovani in cui Nicolò racconta, per esempio, la paura che ha avuto di perdere la Juve.

La società invece non l’hai mai abbandonato, come dimostra la firma del rinnovo fino al 2028. I bianconeri, sebbene non siano stati felici di tutta questa vicenda, vedono in lui un abile giocatore e un valore aggiunto per la squadra su cui puntare per un futuro ancora tutto da scrivere.

IL RAPPORTO DIFFICILE CON IL PADRE, LA LUDOPATIA E LE LACRIME CON IL SASSUOLO: QUANDO È INIZIATO TUTTO?

A 22 anni Nicolò, bello, ricco e famoso, si trova nel giro delle scommesse illegali e decide di affidarsi alla psicoterapia per sconfiggere la ludopatia, con cui combatte da un po’. Ma come si arriva a questo e così in fretta? Nicolò ha lasciato la propria casa molto presto (a 15 anni) per catapultarsi in un mondo dove il denaro e il calcio sono gli unici valori.

Ha perso la strada e non aveva mai immaginato cosa sarebbe potuto accadere. Non è una scusa, è la realtà. 

Nella sua famiglia ci sono state storie di dipendenze: un parente molto vicino ha combattuto contro un’altra forma di dipendenza, una di quelle dalle conseguenze più visibili. Durante l’adolescenza, Nicolò ha dovuto affrontare luci ed ombre.

Da juventino doc ha realizzato il suo grande sogno nel calcio ma ha avuto problemi con suo padre, litigi in famiglia e l’assenza di un punto di riferimento. Questo è un secondo fattore di rischio. 

Nicolò è un ragazzo solitario, timido, con pochi amici, una fidanzata storica Giulia e il cellulare usato come appendice del corpo. È da lì che inizia a scommettere prima per gioco, poi per necessità.

Si è esposto finanziariamente, tanto, e ha bisogno di restituire le somme che gli sono state anticipate dagli allibratori senza scrupoli. Ha scommesso su ogni cosa, non solo sul pallone.

Nicolò deve quasi un milione di euro e il suo contratto non è sufficiente a colmare i debiti e allora arrivano le lacrime.

Durante il match di campionato contro il Sassuolo, Nicolò viene sostituito da Allegri e in panchina scoppia in un pianto a dirotto. Le sue lacrime impressionano tutti ma non sono per l’attaccamento alla maglia in una partita difficile, come tutti pensavano.

All’uscita dal campo ho pianto, pensando ai miei debiti legati alle scommesse,

 

ammetterá lui stesso parlando con gli inquirenti.

 

IL RITORNO IN CAMPO

Nicolò ieri mercoledì sera era a Roma, a fianco dei suoi compagni, per seguire la finale di Coppa Italia.

Non vede l’ora di tornare in campo visto che in questi mesi ha continuato ad allenarsi ogni giorno e a lavorare per il suo rientro.

Conclusosi l’ ultimo incontro del suo viaggio terapeutico verso la rinascita, all’Ospedale Maggiore di Bologna, Nicolò potrà mettere alle spalle l’ombra delle scommesse che hanno segnato il periodo più difficile della sua vita e scrivere una nuova pagina della sua carriera professionale.

Grazie all’amore dei suoi cari e dei suoi amici più stretti, ha trovato la forza di riprendere in mano la sua vita e ora è concentrato solo sul campo da gioco.

Probabilmente,  potrà tornare a dimostrare il suo valore sperando di attirare anche l’attenzione di Luciano Spalletti come possibile candidato per la Nazionale.

 

 

Marta Salmoiraghi