New York, che peccato! Il Fantacalcio reso illegale

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Per un appassionato di calcio scommettere sui risultati delle partite è diventato una passione oltre che un passatempo. Nascono come funghi le piattaforme online che permettono di fare pronostici, raccogliendo un gran numero di “seguaci”. Ma c’è un sistema di scommesse diverso dagli altri, nel quale non bisogna indovinare i risultati giusti, ma i giocatori migliori. Lo conoscete tutti, è il Fantacalcio. Milioni di persone ci giocano ogni settimana per divertimento. Non tutti però possono usufruire di questa possibilità. In America, Eric Schneiderman, procuratore generale dello stato di New York, ha dichiarato all’inizio di novembre che gli sport di fantasia, tra cui fantasy football, versione del football americano del nostro Fantacalcio, ma anche Fantabasket, Fantabaseball e tutte le possibili declinazioni, costituiscono una forma di gioco d’azzardo, reso illegale nel suo stato. Il motivo? Le scommesse online sono difficili da tracciare e organizzate per lo più da operatori off shore, che si tengono lontani dalla giurisdizione americana e, probabilmente la maggior parte del volume d’affari è sconosciuto al fisco americano. Si calcola che dal 2006 a oggi il giro d’affari delle organizzazioni sgominate si calcola in 10 miliardi di dollari, con i top player che raccoglievano più di un miliardo all’anno in scommesse.

Fino a oggi i siti di fantacalcio si erano difesi dall’Unlawful Internet Gambling Enforcement Act del 2006 sostenendo che i loro erano “giochi di abilità”. Schneiderman ha posto l’accento sulla componente casuale oltre che sui rischi connessi alle ludopatie, chiedendo a DraftKings e FanDuel, i due giganti del settore, di non accettare più scommesse da residenti di New York, anche se non ha chiesto alla società di interrompere la propria attività nelle sedi di New York, dove è concentrato il maggior numero di giocatori di fantasy games. Secondo il procuratore, i due siti di fantasy games americani avrebbero distribuito oltre 3 miliardi di dollari in premi solo nel 2015 attraverso “scommesse su eventi al di fuori del loro controllo”.

FanDuel, uno dei più colpiti, ha rilasciato un comunicato stampa in cui ha attaccato Schneiderman, accusato di puntare l’industria per darsi visibilità attraverso la stampa:

Abbiamo operato in modo aperto e legalmente a New York per diversi anni. L’unica cosa che è cambiato oggi è la mente del procuratore generale”.

Anche DraftKings ha reagito alla sentenza annunciando una battaglia legale. Il problema non riguarda solo le società del settore, ma anche i guadagni e la pubblicità generata da questi siti. Il Madison Square Garden, per esempio, potrebbe perdere dai 5 ai 20 milioni di dollari di entrate. Ma anche società come i New York Giants, i New York Yankees, i Brooklyn Nets e i New York Jets hanno interessi legati a questa industria.

Barbara Roviello Ghiringhelli