In occasione del big match tra Napoli e Inter abbiamo intervistato Gigi Simoni, un tecnico dal legame indissolubile con entrambe le squadre
I big match sono sempre motivo di riflessione e analisi, specie quando si tratta di sfide di questa caratura. In pochi ci avrebbero scommesso, eppure oggi a qualche ora da Napoli – Inter, ci troviamo a parlare delle due migliori squadre viste finora. Prima contro seconda, entrambe migliori difese della Serie A, con soli 5 gol subiti (per la squadra di Spalletti, 2 lo scorso week end nel derby, il che è forse un valore aggiunto). L’Inter vanta la tifoseria più affezionata (parlano i numeri), il Napoli non può vantare di un tifo ma di una vera e propria fede, questo match è una questione di cuore e noi abbiamo scambiato qualche chiacchiera con qualcuno che potesse conciliare l’amore per entrambe.
Luigi Simoni, semplicemente Gigi, appassionato di Napoli ma amante di Inter, si autodefinisce troppo romantico da essere legato a tutte le squadre in cui ha giocato e che ha allenato ma sia con il Napoli che con l’Inter intercorre un legame indissolubile. Con gli azzurri vinse una Coppa Italia nel 1961-1962 da giocatore; all’Inter, invece, consegnò la famosa Coppa UEFA ’98 (nota come la Coppa ‘Zamorano, Zanetti, Ronaldo’) in seguito alla quale vinse anche la Panchina d’oro 1997-1998.
#NapoliInter secondo Gigi Simoni:
Dopo la scorsa stagione e una sessione di calciomercato al di sotto delle aspettative di molti, si aspettava un avvio di stagione così profittevole per entrambe?
L’Inter è una squadra che non ha cambiato molto, tenendo i suoi giocatori importanti, ha preso qualche giocatore nuovo, mi sembra che i nerazzurri, così come il Napoli, si siano rinforzati proprio tenendo i suoi giocatori e potendo così lavorare sulla continuità: mi sembra questa filosofia stia dando i risultati. Ha una squadra pronta, rispetto al Milan, ad esempio, che ha cambiato tantissimi giocatori e ha bisogno di qualche mese per trovare la condizione migliore. E’ un campionato molto bello ci sono diverse squadre, qualcuna, come il Napoli, ha mantenuto le aspettative, mentre altre che le hanno stupite in positivo o in negativo: vedi il Milan, sta giocando molto male, la Juve è molto forte ma ha qualcosa in meno rispetto ai campionati scorsi.
L’Inter vanta la miglior difesa, insieme al Napoli, ma conta ben nove gol segnati in meno rispetto alla squadra di Sarri: cosa può denotare in vista dello scontro diretto?
Il Napoli è la squadra prima e che gioca meglio, è partita bene e sta continuando altrettanto bene, quindi è una garanzia grande in un campionato in prima linea. L’Inter è forte già dall’anno scorso, ma sarà il campo a dircelo.
Spalletti ha detto che l’Inter dovrà provare a vincere (tra l’altro, lo scorso anno con la Roma ha espugnato il San Paolo), la vittoria nerazzurra in terra partenopea manca dal lontano ottobre ’97. Quanto l’Inter può credere nella vittoria e quanto il Napoli può farsi forte dell’inespugnabilità del San Paolo?
Nel calcio si fanno programmi o si prendono delle decisioni, si auspica qualcosa e poi succede l’esatto contrario. Il Napoli attualmente sta giocando benissimo e questo gli permette di essere prima in classifica, l’Inter a meno due dalla capolista vorrà dire qualcosa. Il Napoli ha cambiato poco e sta facendo bene, l’Inter lo stesso, è chiaro che le squadre che hanno cambiato molto stanno avendo delle difficoltà che magari pian piano andranno ad affievolirsi però il Napoli ha tutte le qualità per poter essere prima fino alla fine, sta giocando in modo piacevolissimo, mentre l’Inter sta facendo molto bene ma non ha un gioco piacevole alla pari dei partenopei ma è un bel campionato, sembrano tutte squadre pronte, qualcuna subito, qualcuno lo sarà in futuro ma ci sono tante belle squadre.
Sarri e Spalletti, chi è più vicino alla sua idea di calcio?
Ognuno ha il suo modo di vedere il calcio e le sue caratteristiche. Sarri ha fatto tanti anni di gavetta, ha potuto provare tante cose allenando squadre in serie minori, ha potuto studiare bene i modi di impostare una squadra prendendosi tempo. Con il Napoli è stato bravo, aveva già giocatori molto bravi, ha avuto innesti, ha creato la sua squadra che è, ad oggi, quella con maggiori garanzie. Ha fatto un ottimo lavoro.
Insigne è sempre più indispensabile per questo Napoli, qualora non dovesse recuperare chi vedrebbe bene al suo posto?
Sono giocatori che si sostituiscono con difficoltà, Insigne è un giocatore molto bravo ed è anche in un’ottima condizione, non so chi potrebbe sostituirlo. Ma Sarri ha una lunga rosa a disposizione…
Lei, schiererebbe Giaccherini?
Si, finora quando ha giocato ha fatto bene, potrebbe essere una valida alternativa. D’altronde per quanto Insigne sia molto bravo dubito che un solo uomo possa costituire la forza di una squadra, ci sono tanti giocatori che possono giocare con eguale rendimento, il Napoli è forte, non credo un assente possa creare degli scompensi.
Careca ha da poco dichiarato che entrambi i centravanti protagonisti di questo match, Mertens e Icardi, sono ancora al 20% rispetto alla sua forza, è d’accordo o parlare di 20% è forse riduttivo?
Il 20% mi sembra poco, stiamo parlando di giocatori bravi, sia nella realizzazione sia in velocità. E’ vero che Icardi non sia di grande aiuto alla squadra nell’impostazione o sul piano dell’impegno ma nella realizzazione non gli si può imputare nulla, d’altronde ha 24 anni, è ancora piccolo vanta ancora un bel po’ di margine di crescita.
A proposito degli attaccanti, Mertens o Icardi?
Mertens è un centravanti acquisito ma ha dimostrato di essere, anche in quella posizione, un gran giocatore. Sono due giocatori che per le potenzialità che hanno nella realizzazione credo si equivalgano, sono vivaci, hanno grandi qualità realizzative.
Guardando al passato, se dovesse fare un paragone tra Mertens e un centravanti del suo Napoli, Icardi e un centravanti della sua Inter?
Icardi è un grandissimo giocatore ma io avevo Ronaldo (ndr ride) e c’è una gran bella differenza. Mentre al Napoli centravanti non l’ho mai avuto.
Un aspetto negativo e uno positivo di questo Napoli e di questa Inter:
Il Napoli ha il bel gioco a differenza dell’Inter che gioca più sui colpi, la squadra di Sarri ha un gioco di squadra, efficace; il suo valore è stato provato e constatato. L’Inter ha questo gran realizzatore ma nella qualità del gioco sono un po’ indietro, devono ancora lavorarci, ha fatto dei bei risultati ma il gioco non accontenta, soprattutto i critici. La squadra di Sarri vince e convince, ha tutte le carte in regole per vincere questo scudetto, me lo auguro, io sono un appassionato del Napoli.
Per chi tiferà Simoni?
Per entrambe. Spero in un pareggio così non si fa male nessuno ma a prescindere dal risultato credo sarà una bellissima partita piena di spettacolo. Sembra che il campionato italiano quest’anno abbia delle qualità di buon livello, guardo le partite con molto interesse perché ogni squadra ha qualcosa da dire in modo sorprendente.
Egle Patanè