Se sei un tifoso di calcio, di scudetto, ad ottobre, non ne vuoi sentire parlare. Se sei un tifoso del Napoli, è meglio eliminare quella parola tabù dal proprio vocabolario.
Un misto di ansia, incredulità e scaramanzia fa in modo che i partenopei si mostrino più che diffidenti verso quell’oggetto di desiderio, quel trofeo tanto bramato.
È così presto, gli Azzurri sono soli di poco lassù, sulla cima della classifica, eppure c’è nell’aria, c’è sul campo, quella scintilla che fa dire a tutti i napoletani: “Possiamo farcela. O ora o mai più“.
Non chiamateli folli, visionari, sognatori. Non date loro dei presuntuosi, non pensate che si sentano già arrivati. È la fierezza, è la meraviglia di veder giocare così magnificamente questo Napoli, un complesso armonioso che adesso più di prima dona soddisfazioni e – soprattutto – emozioni.
Proprio come la sua città, la squadra azzurra incanta. I tifosi partenopei possono e devono sognare, devono farlo a voce alta prima per convincere sé stessi e poi per orgoglio.
Napoli lo merita questo momento di gloria calcistica, i napoletani che in tanti anni hanno cantato per la loro squadra nella buona e nella cattiva sorte lo meritano.
Lo sa Lorenzo Insigne, il Magnifico figlio di questa terra. Lo sa Marek Hamsik, che ha scelto di fare di Napoli la propria casa. Lo sa Dries Mertens, che ha imparato a conoscere, ad amare e a rispettare il colore azzurro. Lo sa Pepe Reina, che continua a trascinare i suoi compagni nonostante tutto e tutti. Lo sa Arek Milik, che non lascia alla sfortuna la possibilità di togliergli il Napoli dalla mente. Lo sa Maurizio Sarri, l’architetto di un sogno.
Lo sa perfino Aurelio De Laurentiis, il tanto amato e il tanto odiato. Un intero popolo lo sa.
È possibile.
Dietro non c’è solo la tecnica innata dei singoli o un ottimo connubio di talenti; se il sogno può diventare realtà è perché a Napoli sono da sempre ben chiari due concetti fondamentali: con il cuore e come una squadra.
Federica Vitali