Dopo l’impegno infrasettimanale di Champions col PSG, finito sempre in parità, nella decima giornata di campionato il Napoli si trova ad affrontare la bestia nera avversaria, la lupa giallorossa. Le ultime 4 partite contro la Roma – al San Paolo – sono state a dir poco stregate per questo Napoli, e le statistiche confrontate coi punti portati a casa parlano chiaro: tiri totali 77-37; tiri in porta 28-16; calci d’angolo 43-7; possesso palla medio 60%-40%. Punti acquisiti: 2 per gli Azzurri e ben 8 per i giallorossi.
Risultato bugiardo anche per le scarse prestazioni della squadra capitolina – da inizio Campionato – che per un fortunoso, e quasi gaffe, tiro sul palo interno, l’italo-egiziano El Sharaawy firma il suo gol a San Paolo al 14’ del primo tempo.
Poi dominio Napoli, ma nonostante le numerose occasioni il risultato resterà 0-1 fino al 90’ quando una manciata di minuti prima Ancelotti cambia Milik con Mertens, e il folletto belga non perde occasione per riscattarsi. Entra e già mette a rete due palloni, in fuorigioco però. Al 90’ per un liscio di Callejòn, Ciruzzo Mertens prende la palla al balzo (letteralmente) e firma la sua ennesima rete, avvicinandosi sempre più al superamento del mito di Careca.
Appena entra ha un buon impatto sulla gara, spezza in due gli avversari a partita in corso e quasi al termine; le sue giocate ispirano molti dei suoi compagni che poco a poco aumentano il numero di azioni e palle gol.
Milik e Mertens: due grandi talenti ma con caratteristiche differenti
Il primo, è il classico gentiluomo giacca e cravatta, entra, si presenta, si fa notare e quanto riesce la tocca piano: i suoi gol con stile ed eleganti. Mertens invece… beh, è il classico scugnizzo napoletano! Quando entra non si presenza, si fa notare e basta, classico ragazzo jeans, giacca e maglietta, poi però se vede dei bimbi nell’angolo più isolato della sala giocare con una palla ecco che posa la giacca e mostra il ragazzino che è in lui; lui non la tocca piano, il belga ha acquisito nel tempo la cosiddetta cazzimma quindi appena può scaraventa la palla in rete come se non ci fosse un domani. E poi il bacio con sorriso alla maglia, il bacio allo scudetto del Napoli che fa sempre un certo effetto sui tifosi.
Bella prova anche per Ruíz, cresce gara per gara, riesce ad imporre il proprio gioco, tecnica, potenza, visione di gioco, copertura, tenuta atletica pazzesca e non c’è n’è per nessuno, deve imparare però ad essere più costante. Carlo Ancelotti ha sempre avuto fiducia in lui, tant’è che non lo ha mai sottovalutato e – sottolinea – “non lo hanno fatto nemmeno quelli del Betis, visto quanto lo hanno fatto pagare…”
Sicuramente il Napoli non meritava di perdere questa partita, e forse non l’avrebbe nemmeno pareggiata, ma vinta, se ci fossero stati minuti di recupero in più dopo il 90’ (con 5 cambi e varie interruzioni per falli).
Lo dice anche l’allenatore della Roma, Di Francesco, nel post partita, che questo Napoli ha meritato il pareggio dopo averli messi sotto pressione, soprattutto nel secondo tempo.
Due pareggi in due partite in una settimana non entusiasma i tifosi, ma se si guardano le squadre e le statistiche bisogna cambiare prospettiva ed essere fiduciosi quanto Ancelotti, il quale si dice orgoglioso delle prestazioni della squadra.
Valentina Vittoria