Napoli, rialzare la testa e ripartire: Sarri scuote la squadra

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Il gol di Simone Zaza all’88’ fa male, anzi malissimo. Un gol, quello dell’attaccante bianconero, che potrebbe compromettere la stagione del Napoli, cambiando le sorti del campionato in favore della Juventus, autrice di una rimonta spettacolare. La squadra di Maurizio Sarri dopo 34 giorni, precisamente dopo il 5-1 di Frosinone del 10 gennaio scorso, non è più la capolista della serie A. Uno scontro diretto che ha regalato alla Juve il sorpasso, solo impensabile due mesi fa. Ed ecco il nocciolo della questione: la Juventus non si fermerà più? E il Napoli come reagirà?

Alla vigilia della partita scudetto, la stampa si è divisa: per molti chi avesse vinto lo scontro diretto avrebbe conquistato il campionato; per altri la sfida non sarebbe stata decisiva, ma avrebbe soltanto cambiato le percentuali della vittoria finale. Stando a questi ragionamenti, il Napoli con la sconfitta dello Juventus Stadium non sarebbe più la favorita per lo scudetto. Numeri e percentuali che contano, però, fino a un certo punto perché in sconfitte come queste ciò che entra in gioco è il fattore psicologico. Come reagirà, dunque, la squadra di Sarri?

L’allenatore avrà un ruolo fondamentale nella ripartenza azzurra. Il tecnico toscano è famoso per essere un grande motivatore e psicologo, d’altronde è merito suo se questa squadra sta lottando per qualcosa di importante. È riuscito a tirare il meglio da ogni membro della squadra, primo tra tutti Higuaìn che sta vivendo un periodo magico grazie alla continuità realizzativa e al forte attaccamento alla maglia. Senza dimenticare Jorginho, passato da oggetto del mistero sopravvalutato a regista e nucleo inamovibile della squadra. Loro due così come molti altri giocatori, da Koulibaly a Ghoulam, da Hamsik a Insigne. E proprio nella giornata di ieri  Maurizio Sarri, come si legge nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, avrebbe parlato alla squadra in una riunione durata 45 minuti, in un confronto “mai prima d’ora così lungo. Albiol, Hamsik, Higuain e soprattutto Reina (il più arrabbiato per lo spazio concesso a Zaza) sono i primi che vogliono trascinare i compagni. Nello spogliatoio si è parlato di come rialzare la testa e dal modo in cui il gruppo si è allenato la sensazione è di una squadra caricata a pallettoni. Sarri e i calciatori sono convinti che dallo Stadium il Napoli non sia uscito ridimensionato, risultato a parte, e che si debba ripartire credendo ancor di più nella filosofia di gioco impostata”.

Rialzare la testa e ripartire dalla filosofia di gioco. Queste le parole magiche a cui deve affidarsi il Napoli. La sconfitta contro la Juventus, seppur scottante, non ridimensiona affatto le ambizioni e la forza di questa squadra, una squadra che prima di sabato sera non aveva mai provato a impostare il proprio gioco a Torino, tanto meno era riuscita a far chiudere i bianconeri nella propria metà campo, ammutolendo lo stadio. Sarri, quindi, chiederà ai suoi giocatori di ripartire da queste basi, senza dimenticare i punti fermi e le certezze che li hanno portati a macinare record su record, con uno sguardo anche al passato, precisamente al 6 dicembre, il giorno della sconfitta di Bologna che ha fatto scendere al secondo posto il Napoli a favore dell’Inter. Una sconfitta che avrebbe dovuto abbattere la squadra, ma che portò un pareggio (stretto) con la Roma e appunto il record delle otto vittorie consecutive.

Martina Giuliano