#NapoliLazio i presupposti per una partita avvincente ci sono tutti. La classifica di oggi ci dice che la formazione partenopea e quella capitolina non sono così distanti. Nonostante un attacco “spuntato” gli Azzurri contano sul bel gioco targato Sarri e sulla qualità. La Lazio di Inzaghino è una squadra che punta sull’audacia della giovinezza. Due belle squadre, distanziate da 1 punto, alle spalle del terzetto di Champions … la voglia di vincere per Napoli e Lazio è tanta: sarà a tutti gli effetti un big match.
Per analizzare e confrontare le due realtà ci affidiamo all’esperienza e alla competenza di due colleghe: la napoletana Monica Scozzafava (giornalista del Corriere di Mezzogiorno con un passato da responsabile della comunicazione della SSC Napoli) e la laziale Francesca Turco giornalista e conduttrice radiofonica (Radio Incontro Olympia) molto amata e seguita dai biancocelesti.
Napoli e Lazio a ridosso della zona Champions; Un solo punto separa le due squadre: ci indichi le qualità e i difetti riscontrati sino ad ora dalla “tua squadra”?
MONICA: La Lazio ha recuperato Biglia a centrocampo ed ha ritrovato compattezza e geometrie. A differenza del Napoli in questo momento ha un attacco molto prolifico che si propone anche con maggiore leggerezza mentale. La squadra di Sarri concretizza poco e le soluzioni trovate per l’assenza di Milik non sono efficaci. Immobile trasforma in gol ogni tiro, il Napoli fa fatica a segnare. In difesa entrambe le squadre riscontano errori individuali.
FRANCESCA: La Lazio è in costante miglioramento. E’ una squadra giovane che cresce di partita in partita. La vera forza è soprattutto il tridente d’attacco: Immobile ha ritrovato lo smalto e la confidenza con il gol dei tempi del Pescara, Keita ha potenzialità incredibili e un talento superiore e Felipe Anderson sarebbe in grado di vincere le partite da solo se solo si convincesse di poterlo fare. A questi vanno aggiunti giocatori di grande esperienza e spessore a centrocampo come Biglia e aggiungo anche Parolo e una ritrovata solidità difensiva. La Lazio ha potenzialità importanti. Inzaghi ha costruito una squadra, forse meno bella di quella di Pioli, ma sicuramente più solida e duttile. Il difetto che potrei evidenziare è che spesso tiene vivo l’avversario perché pur costruendo molto gioco in alcune occasioni manca della giusta cattiveria per chiudere le partite.
Confrontando le due squadre oltre ad avere un solo punto di distacco in classifica anche per quanto riguarda la somma dei gol fatti e dei gol subiti la differenza è davvero minima (Lazio 22 reti realizzate; 12 subite /Napoli 20 gol fatti; 12 subiti). Si prevede un match molto equilibrato: su cosa dovrà puntare il tuo tecnico per uscirne con i 3 punti?
MONICA: Il Napoli ha maggiore qualità tecnica e anche più esperienza, dovrà ritrovare consapevolezza e forza di imporre la legge dei padroni di casa. Se imporrà il proprio gioco e non incapperà in amnesie, potrà avere la meglio sulla Lazio.
FRANCESCA: Inzaghi sta dimostrando di avere le carte in regole per allenare in Serie A. E’ un grande studioso di calcio ed è molto preparato. Per la gara di questa sera potrebbe accantonare il 433 riproponendo un 352 ma al di là dei numeri sarà importante l’atteggiamento. La Lazio non dovrà rinunciare a offendere come accaduto contro la Juventus perché il Napoli, soprattutto nel reparto arretrato, ha ultimamente palesato qualche smagliatura. Gli uomini di Inzaghi potranno sfruttare aggressività e ripartenze veloci per far male al Napoli.
Se terminasse con un pari … chi delle due sarebbe maggiormente penalizzata?
MONICA: Penalizzerebbe soprattutto psicologicamente maggiormente in Napoli, già rimontato dalla Lazio nelle ultime settimane.
FRANCESCA: Tenendo conto della classifica attuale e degli obiettivi fissati a inizio stagione, la partita di questa sera è più delicata per il Napoli che al momento è addirittura un punto dietro alla Lazio. Una mancata vittoria per la squadra di Sarri potrebbe significare perdere ancora più contatto con il vertice della classifica. I 21 punti sin qui accantonati potrebbero consentire alla Lazio di giocare una gara “a testa libera”, senza doversi preoccupare troppo di quale risultato verrà fuori perché non ha nulla da perdere. Al San Paolo basterebbe non perdere per allungare la striscia positiva e tenere il Napoli alle spalle. Una sconfitta non sarebbe un dramma considerato l’avversario e una vittoria sarebbe un trionfo.
Chi o cosa prenderesti dalla squadra avversaria?
MONICA: Il giocatore che prenderei e’ Biglia.
FRANCESCA: Al Napoli non toglierei alcun giocatore. Gli infortuni terranno già fuori dalla partita Milik ma soprattutto Albiol (imprescindibile nel reparto arretrato sia per la solidità che garantisce sia per la possibilità di costruire gioco già dalla difesa). Diciamo che dal Napoli prenderei piuttosto la fluidità di manovra e l’imprevedibilità.
Trasferta vietata ai tifosi ospiti. Ormai sembra essere questo il mood adottato dai Prefetti. Tessere del tifoso, tornelli e controlli sembrano non bastare a garantire ordine pubblico. Tu cosa pensi a riguardo?
MONICA: Credo non siano questi i sistemi per risolvere definitivamente il problema della violenza negli stadi. Vietando le trasferte si penalizza la tifoseria sana che vuole dare sostegno alla propria squadra. Bisognerebbe avere volontà e forza di seguire il modello inglese.
FRANCESCA: Tutto il male possibile. Vietare le trasferte, in barba a quanto ci raccontarono in merito all’introduzione della Tessera del Tifoso, equivale ad ammettere che non si è in grado di garantire e gestire l’ordino pubblico. E il segnale è pessimo. Se, in un contesto più ampio, a questo aggiungiamo anche una sequenza infinita di decisioni cervellotiche adottate nel tempo, ci accorgeremmo che diventa pressoché impossibile seguire la propria squadra anche in casa. Sembra quasi che si faccia di tutto per scoraggiare la gente ad andare allo stadio e a preferire la poltrona di casa propria con la soddisfazione dei vari Prefetti, delle piattaforme televisive e delle società che incassano più dai diritti Tv che dal botteghino.
Entrambe le piazze hanno spesso (chi più chi meno e x motivi disparati) manifestato “astio” nei confronti delle rispettive proprietà. De Laurentiis- Lotito cos’altro hanno in comune?
MONICA: De Laurentiis e Lotito non sono presidenti che per i loro atteggiamenti vanno dritti al cuore della gente, non si piegano tra l’altro a nessuna tifoseria organizzata. Sono più imprenditori e aziendalisti che tifosi. Questo da’ fastidio.
FRANCESCA: Sono entrambi presidenti poco empatici e molto autoreferenziali. Dovrebbero aver ormai imparato che l’azienda calcio è un’azienda atipica e particolare. Dovrebbero aver ormai capito che quando si acquista un club si diventa proprietari ma non padroni di una società che per natura è un bene comune. I tifosi non sono semplici clienti.
La Lazio con Inzaghi sembra aver trovato un punto di forza nei giovani primavera; il Napoli, al contrario sembra non riuscire a valorizzare i suoi giovani (Insigne, Gabbiadini) che anzi, sembrano poco sereni. E’ davvero così difficile puntare sui giovani?
MONICA: La Lazio ha puntato sui giovani grazie ad un allenatore (che ricordiamolo e’ su quella panchina anche un po’ per caso dopo il rifiuto a inizio stagione di Bielsa) che ha fatto le sue fortune proprio con i ragazzi. E non ha difficoltà a gestirli. A Napoli il progetto del vivaio invece non è mai decollato, in squadra ci sono talenti giovani ma non è nelle corde di Sarri affidare loro le sorti della squadra. A Napoli peraltro mancherebbe anche la pazienza di aspettarli, così come mancherebbe ed è mancata a Roma quando le cose sono andate male. Oggi va tutto bene e allora si elogia la politica dei giovani.
FRANCESCA: Oggi lo è un po’ meno, ma non per scelta ponderata quanto piuttosto per necessità. L’incapacità di rendere il prodotto calcio italiano competitivo rispetto ai maggiori campionati europei, il minor appeal verso i top player che ormai preferiscono andare altrove, l’impossibilità di competere in termini di investimenti ha fatto sì che gioco forza si tornasse a puntare sui giovani italiani. Al netto delle motivazioni resta però una cosa estremamente positiva e alla lunga sarà anche premiante. Lo dimostra il Milan con Donnarumma e Locatelli o la Lazio con i tanti primavera che Inzaghi ha fatto coraggiosamente esordire con risultati sorprendenti. Aggiungo anche Sassuolo e Atalanta.
La Lazio, a differenza del Napoli, ha un numero 9. Quanto pesa l’assenza di Milik? Credi che se il polacco non si fosse infortunato il Napoli avrebbe un’altra posizione in classifica?
MONICA: L’infortunio di Milik ha sicuramente penalizzato l’andamento del Napoli. Sarri era stato bravo a cucire un nuovo abito offensivo al suo tridente dopo l’addio di Higuain. Gabbiadini non è un centravanti di ruolo e dunque Sarri trova soluzioni alternative, che non sempre pagano. La Lazio da questo punto di vista e’ messa molto meglio!
FRANCESCA: Sostituire Higuain sembrava impossibile ma Milik ha presto cancellato questo dubbio a suon di gol. Averlo o non averlo fa tutta la differenza del mondo soprattutto perché Gabbiadini non sta sfruttando il suo momento come ci si poteva aspettare. Non credo nemmeno che il problema sia legato al fatto che il ruolo di punta centrale non gli è esattamente congeniale. Difficile dire se con Milik il Napoli avrebbe più punti in classifica. Credo piuttosto che se Gabbiadini tirerà fuori il carattere e si convincerà che in quella posizione può fare molto bene, l’assenza di Milik peserà molto meno. Se ci crede Sarri che è un allenatore pazzesco deve necessariamente crederci anche lui.
Quali sono gli obiettivi stagionali che la “tua” squadra deve perseguire per terminare la stagione in modo positivo?
MONICA: L’obiettivo del Napoli e’ restare tra i primi tre posti della classifica.
FRANCESCA: L’obiettivo dichiarato è quello di centrare un piazzamento in Europa League. Ma, fatta eccezione per la solita Juventus, finora abbiamo assistito a strane alternanze di risultati e a molti infortuni che stanno condizionando l’andamento delle squadre indicate come favorite per un posto in Champions. Ritengo che, come accaduto 2 anni fa, la Lazio debba rimanere il più possibile attaccata al terzo posto nel caso una di queste mancasse l’appuntamento. La fase iniziale di questo campionato legittima di fatto questo scenario.
Pronostico: Come finirà la sfida?
MONICA: I pronostici non mi appassionano, se devo considerare la qualità tecnica delle due squadre e anche il fatto che la forza del San Paolo può essere determinante, ipotizzo una vittoria del Napoli. Ma ci sono troppe variabili e la partita oggi può essere aperta a tutti i risultati.
FRANCESCA: Nessun pronostico. Ma ribadisco che alla Lazio basterebbe non perdere.
Caterina Autiero