Un lunedì di mutismo per i tifosi del Napoli, dopo tre schiaffi contro la Sampdoria che riportano un po’ tutti con i piedi per terra.
Non c’è tempo per alibi e giustificazioni né tanto meno per puntare il dito e cercare dei colpevoli.
La verità è una: la squadra non ha funzionato, ha giocato male e se ne sono accorti tutti troppo tardi.
Quello di Ancelotti deve essere un Napoli diverso: tosto, compatto, difficile da scalfire.
In tre gare invece gli uomini di Carletto sono stati scalfiti fin troppo.
Andare in svantaggio non è una cosa positiva, mai. Buttare un primo tempo non può essere un campanello d’allarme da ignorare.
La grinta, da sola, non può ribaltare tutte le partite.
Ai punti deboli già venuti fuori si aggiunge anche un turnover fatto -forse- in un’occasione sbagliata. Eppure i problemi in avvio di gara il Napoli li ha avuti anche con Hamsik e Callejon titolari.
Il segnale più importante in questo momento è la piena consapevolezza di un problema che c’è e va risolto al più presto.
Almeno, Ancelotti, nella conferenza stampa del post gara, ha fatto capire di averne preso atto.
Adesso il tecnico partenopeo avrà modo di approfittare della sosta per riordinare le idee e capire come impostare le partite.
È inammissibile che una squadra come il Napoli non riesca a gestire il primo tempo di una gara salvo poi disputare quarantacinque minuti di livello.
È un bene che Ancelotti voglia “insegnare” il ruolo a tutti i componenti della rosa per evitare l’emergenza della panchina corta, ma guai ad ignorare altri segnali di pericolo. Siamo ad inizio stagione e tutto può ancora essere corretto.
Sono stati gli errori più ingenui a costare caro al Napoli durante le ultime stagioni, adesso Ancelotti e la squadra non possono più permetterselo.
Anche il modo in cui gli Azzurri reagiranno alla sconfitta sara importante perchè il Napoli di Carletto deve dare segnali di maturità.
Federica Vitali
Foto copertina: paginazzurri.it