Napoli e Juve: la svolta è nel modulo. Per ora, l’assetto vincente è il 4-3-3

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Juventus e Napoli mai così uguali. Sembra un paradosso ma entrambe le squadre hanno un comune denominatore, il modulo. Entrambe hanno cambiato il “look”  in estate: nuovi uomini e nuovo modo di giocare, o meglio, di essere messi in campo, entrambe però non hanno iniziato al meglio il campionato. Le prime giornate insoddisfacenti per Juve e Napoli hanno fatto emergere dubbi e storcere il naso ai tifosi. Poi è arrivata l’Europa, e anche i risultati. La Juve ha vinto in Champions contro il City, il Napoli ha rifilato una “manita” al Bruges in Europa League. E subito dopo l’impegno di coppa entrambe hanno confermato il cambiamento di trend raccogliendo 3 punti anche in campionato. Le sfide europee di Juve e Napoli sembrano essere state uno spartiacque importante: i due tecnici, Allegri e Sarri, hanno abbandonato il loro credo apportando modifiche all’assetto tattico.

Da una parte c’è la Juve che ha rincorso per tutto il mercato un trequartista da regalare ad Allegri per realizzare il suo “albero di natale” o il suo 4-3-1-2 che dir si voglia (con il quale ha trasformato la Juve di Conte in sua). Complici gli infortuni e i nuovi acquisti arrivati da troppo poco tempo, nelle prime giornate di campionato, il tecnico livornese è stato cauto e si è affidato al “contiano” 3-5-2 senza però raccogliere punti, anzi (sconfitta in casa con l’Udinese e sconfitta a Roma). Allegri ha poi deviato sul “suo” 4-3-1-2 contro il Chievo ma anche in quella gara il risultato non gli ha dato ragione: in fondo, la Juve non può essere più quella della scorsa stagione perchè priva di alcuni elementi chiave. E allora cosa si fa? Si guardano gli uomini a disposizione e si cambia. Dopo giorni passati a parlare di 3-5-2 o 4-3-1-2, contro il City, in una partita chiave, soprattutto dal punto di vista psicologico, Allegri sorprende tutti con un inedito 4-3-3. Ed è con questo cambio tattico che sono arrivati i risultati: vittoria a Manchester e vittoria a Genova. Sembra essere questo il modulo migliore, al momento, per la sua squadra. Certo con gli uomini a disposizione, su tutti Hernanes e Cuadrado, potrà essere una Juventus camaleontica, diversa da avversario ad avversario e anche diversa durante una medesima partita, ma per adesso sembra questo il sistema di gioco più adatto.

Come la Juve anche il Napoli abbandonando 4-3-1-2 e virando sul 4-3-3 ha iniziato a raccogliere punti. Eppure, Sarri, inizialmente, ha provato a realizzare ciò che lo ha reso grande ad Empoli. Quel 4-3-1-2, nato per caso (come ha ammesso lo stesso tecnico in un’intervista passata) che permette alle due punte di muoversi liberamente grazie al supporto di Saponara (non relegato al ruolo di esterno) e con Valdifiori davanti alla difesa che da centrocampista normale in un centrocampo a due (più o meno il ruolo da lui occupato sino a quel momento) è diventato un regista straordinario in una mediana a tre. Sarà per questo che Sarri avrebbe tanto voluto portare con se a Napoli anche Saponara?  Il tecnico partenopeo prova anche senza il “suo” trequartista e nella prima uscita di campionato conferma il suo ormai classico 4-3-1-2, con Insigne dietro le punte. “Esperimento” che si ripete nella gara in casa contro la Sampdoria e nella trasferta di Empoli e che non produce risultati: appena due punti nelle prime tre partite. Sarri allora si convince e passa al 4-3-3: 10 gol in 2 partite e zero gol subiti, una svolta. La prima uscita del Napoli “new look” è stata in Europa League con il Bruges poi, contro la Lazio, Sarri decide di continuare sulla stessa strada: altri cinque gol. Il Napoli dell’anno scorso giocava col 4-2-3-1: con questo nuovo modulo gli attaccanti azzurri non hanno trovato difficoltà in quanto è abbastanza simile al gioco della scorsa stagione ma rispetto al modulo di Benitez c’è un uomo in più a centrocampo che riesce così a beneficiare di una maggiore copertura, con i due esterni che si abbassano, trasformando la linea mediana a 5 in fase di non possesso.

Tra meno di una settimana saranno l’una di fronte l’altra; c’è un turno infrasettimanale di mezzo, entrambe contro le neopromosse (altra analogia): la Juve contro il Frosinone, il Napoli contro il Carpi. Napoli contro Juve sarà soprattutto Sarri contro Allegri, anzi, per meglio dire 4-3-3 contro 4-3-3. Le due squadre giocheranno a specchio o uno dei due tecnici azzarderà un ulteriore cambio di modulo?

Caterina Autiero