Tra i più giovani difensori promettenti del panorama calcistico internazionale spicca tra tutti il nome di Emanuel Mammana, duttilissimo difensore classe ’96 che in Argentina definiscono “il nuovo Ayala” (Roberto Ayala, bandiera della Seleccion con un passato anche in Italia tra Milan e Napoli).
Nasce nelle giovanili del River dove ha iniziato facendo il centrocampista e proprio per questo si prende la licenza di uscire spesso e volentieri dalla difesa palla al piede spaventando non poco i suoi allenatori. Ottimo anche nel gioco aereo, non è però velocissimo e deve migliorare nell’uno contro uno soprattutto quando viene impiegato sulla fascia. Come tanti calciatori argentini, nasce con una struttura fisica molto esile: nonostante i 183 cm di altezza, il suo peso si aggira intorno ai 69 kg, “leggero” per potersi misurare al meglio nei maggiori campionati europei.
Negli ultimi anni al River Plate, in Primera divisiòn, Copa Sudamericana e in Coppa Libertadores, ha dimostrato senza dubbio grande carisma come difensore centrale riuscendo ad essere un vero leader del reparto con eccelse capacità nell’impostare l’azione da autentico regista arretrato.
In Nazionale diventa incondizionatamente perno dell’Under17 tanto da conquistare il premio di miglior difensore. L’ex ct Sabella rimane talmente impressionato dalle sue qualità da decidere di convocarlo con la Nazionale maggiore nonostante non avesse ancora disputato gare ufficiali col River Plate. Soltanto a un certo Javier Mascherano è spettato un simile privilegio e non è un caso che Mammana, a soli 18 anni, abbia esordito entrando proprio al posto del “Jefecito” nell’ultimo quarto d’ora dell’amichevole pre-Mondiale contro la Slovenia il 7 giugno 2014.
Nella conferenza stampa post-partita Alejandro Sabella, ex ct. dell’Albiceleste, dichiara: “sono molto felice, è un giocatore con un grande futuro. Il destino ha voluto che giocasse pochi minuti, ma ha anche aiutato la squadra dimostrando di essere su altissimi livelli”.
Nei mesi passati il giocatore è stato seguito da diversi club europei, ma alla fine è stato il Napoli a farsi avanti nei giorni scorsi con maggiore decisione formulando un’offerta concreta al River Plate di 8,5 milioni di euro. Alla società di De Laurentiis, oltre a bruciare la concorrenza, spetterà un compito ben più arduo: separare il giovane difensore da quella che è stata la sua unica famiglia. All’età di sei anni infatti il difensore del River Plate perde la madre e a 12 anni dice addio anche al padre, un lutto che lo aveva spinto a rinunciare al calcio: “Quando mio padre morì volevo rinunciare a giocare, ma i ragazzi che si trovavano nella residenza del River, i funzionari del club e la mia famiglia mi si strinsero attorno e ciò mi ha aiutato moltissimo. Hanno parlato un sacco con me, questo è il motivo principale per cui sono tornato a fare quello che mi piace di più, giocare a calcio. Ho avuto quel pensiero stupido di voler rinunciare, ma quando mi sono seduto e ho pensato a questo proposito, è allora che ho deciso che dovevo dare tutto me stesso e dedicare a lui (il padre) la mia carriera, perché ha fatto tutto il possibile per aiutarmi ad arrivare dove mi trovo oggi”.
Un trasferimento complicato quello di Mammana principalmente da un punto di vista umano, ma l’amore di Napoli saprà certamente coccolare un talento così cristallino.
Valeria Iuliano