Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano
Così cantava Venditti. Chi sa proprio lui, tifoso romanista, cosa stia pensando dell’accostamento tra Radja Nainggolan e l’Inter. La società nerazzurra seguiva il belga già ai tempi del Piacenza per poi riprovarci prima che andasse alla Roma da Cagliari e poi lo scorso agosto. E dopo tanti giri immensi, alla fine s’è fatto.
FLASH NEWS – Spalletti – Nainggolan 2.0: c’è la firma, il Ninja è un giocatore dell’Inter
Spalletti – Nianggolan 2.0
La nuova avventura di Nainggolan e Spalletti lontani da Roma inizia oggi: il tecnico toscano aveva già provato a portare con sé il belga lo scorso anno, al momento del passaggio dalla panchina di Trigoria a quella di Appiano, non venendo accontentato. Non c’erano le condizioni e Radja rimase a Roma. A disposizione di Di Francesco guadagnandoci tanto a giudicare dell’inaspettato percorso in UCL fatto dalla Lupa. Mentre la Roma avanzava in Champions, Nainggo più volte è caduto nella trappola della gogna mediatica, contestato e punito.
Chi è davvero Radja Nainggolan lo sa Luciano Spalletti che lo ha voluto fortemente anche quando, viste le situazioni di bilancio, chiederlo era un’eresia. I suoi 35 milioni a bilancio avrebbero pesato non poco, una scommessa onerosa specie se ad esserlo non sono soltanto quelli. Il carattere ‘bruto e ribelle’ del Ninja non è nuovo alle cronache dei social e non. Proprio i social più volte lo hanno inchiodato, come quella diretta “a capodanno” che lo ritraeva in condizioni tutt’altro che sobrie, letteralmente e non. Video diventato virale che ha consegnato il centrocampista in pasto all’opinione pubblica, insorta per il comportamento poco educativo. L’episodio non è stato gradito dalla società giallorossa che insieme a Di Francesco decise di punirlo pesantemente. L’episodio sembrò rompere qualcosa.
Le voci su un possibile trasferimento del centrocampista in oriente avevano popolato la scorsa finestra di mercato invernale, ma il giocatore aveva chiarito. Interessamenti e nient’altro, anche quello da parte dell’Inter e di Spalletti sul quale esprimeva parole di miele.
“Sto bene qui a Roma e basta”
Così aveva detto come quando, dopo aver rifiutato il Chelsea di Conte, ribadì “Darò sempre il massimo per questa maglia”. Cosa tra l’altro fatta in più occasioni durante le quali ha sempre affermato fosse la maglia che vuole indossare. Tuttavia ci sono sempre delle cose che non puoi decidere e quando ti vengono imposte delle scelte non puoi far nulla – comunicò qualche giorno fa sempre tramite social. La società in evidente intenzione di cederlo non ha opposto particolare resistenza all’offerta nerazzurra. E questa volta si è concretizzata.
Spalletti a quanto pare non ha demorso e il forcing di contatti, tra una prima pagina e uno scivolone mal celato, ha spalancato le porte di via Vittorio Emanuele. Nel pomeriggio di oggi i nerazzurri hanno assistito il belga varcare la soglia di casa per apportare la firma. Ora è tutto vero, l’allenatore di Certaldo potrà ri-abbracciare il suo pupillo.
Nuovo capitolo per Radja sotto richiesta di Luciano
Si apre un nuovo capitolo per Radja che malgrado i sorrisi non ha nascosto il dispiacere immenso di lasciare Roma e la sua gente della quale ha dimostrato di essere legato. La gente e l’amore dal quale è stato “allontanato” senza essersi potuto opporre. Lo dimostrano le sue parole, i suoi commenti e anche quei post e quei cuori postati sui social a lui tanto ostili quanto amici. ‘Causa’ (perché no?!) di un allontanamento che farà sempre un po’ male a quel ragazzaccio dallo scandalo facile.
Sarà quella rosa ben impressa sul collo o la cresta da camaleonte che di tanto in tanto cambia colore. Sarà lo sguardo, tratto che di lui più ricorda le origini indonesiane, sarà il suo look da rude o semplicemente il suo sfrenato difetto di eccedere. Lo ha sempre saputo d’altronde di somigliare ad un bad-boy.
La gatta che un allenatore direbbe di non voler pelare, come fatto da Martinez non convocandolo in Russia. Martinez ma non Spalletti che il Ninja l’ha sempre idolatrato e difeso. Lui che dei suoi giocatori si cura pretendendo il massimo sul campo e non fuori e che diverse volte ha ammesso di aver addirittura concesso qualche sigaretta a quel ragazzo ribelle che lui conosce bene e di cui ha saputo estrarre il meglio quando gli altri lo percepivano a tratti. L’uomo che di Nainggolan ne fece istituzione, ancora una volta crede in quell’istituzione, ancora una volta, mentre altri ritengono più fruttuoso lasciar perdere.
E quel ragazzo è lì. Pronto a dimostrargli ancora una volta ciò che sta sotto la tuta da rude e cattivo Ninja. Qualcosa che va ben oltre una rosa tatuata e una sigaretta a capodanno. Il ragazzo dalla cresta da camaleonte, da buon orientale, rasa la cresta. Come il camaleonte adesso cambia pelle.
Egle Patanè
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