Se qualcuno aveva bisogno di ulteriori conferme sulla solidità di pensiero di Radja Nainggolan è stato accontentato: il Ninja ha ribadito il suo addio alla Nazionale belga, a seguito del “non rapporto” con il ct Martinez.
“In Nazionale non torno. Sono un uomo di parola: avevo detto che se non fossi andato al Mondiale avrei smesso”.
La mancata presenza di Radja nella rosa mondiale del Belgio aveva scosso tutti, tanto da scatenere in rete una “protesta” pacifica dei suoi connazionali. Esemplare l’immagine del bambino con addosso la maglietta del nerazzuro che, insieme al papà, si era recato fuori la sede calcistica della sua città. Se i segnali di un amore mai scoppiato da parte del tecnico erano stati visibili e, soprattutto, udibili (a seguito delle ripetute parole non positive che lo stesso aveva speso, per motivare le mancate convocazioni del centrocampista), per un evento rilevante come quello del Mondiale di Russia ci si aspettava un passo indietro per il bene della squadra.
Martinez non lo ha fatto all’epoca, Nainggolan non intende farlo ora e aggiunge: “Se cambiasse il ct e mi chiedesse di tornare direi comunque no”.
Gli atteggiamenti extra calcistici del giocatore sono spesso stati criticati anche nei suoi club di appartenenza, però le prestazioni domenicali del ragazzo facevano immediatamente dimenticare l’accaduto: recarsi in discoteca (come ha spiegato più volte per scaricare l’adrenalina post partita) e dare in campo più apporto di quelli che andavano a dormire alle 21.00, cosa realmente compromette?
Qualcuno risponderebbe la professionalità, qualcun’altro più semplicemente “nulla”.
Spesso è successo di vedere sue foto che circolavano sui social di serate in cui si concedeva, come già detto, tali svaghi: però, quando si disputavano i match e c’era bisogno di vedere un guerriero sul rettangolo verde, era lui il punto di riferimento dei tifosi. Allora, forse, quelle “regole trasgredite” non avevano lo stesso effetto negativo in campo: alla fine per un calciatore cosa conta di più, il dentro o il fuori? Il talento appare scontato , ha poco di opinabile. Sta di fatto che è ovvio dire come Martinez si fosse basato su quanto detto e che non si riferisse al rendimento sul terreno di gioco, altrimenti verrebbe da pensare che non guardasse bene le partite…
Dopo le mancate convocazioni nazionali aveva detto che la sua sarebbe diventata la Roma: adesso è l’Inter, dove viene apprezzato per essere il Ninja.
Durante l’intervista rilasciata a Espn il calciatore ha sottolineato:
“Ero molto deluso dal fatto di aver giocato un grande Europeo ed essere stato scartato per nulla. Nel Belgio c’erano calciatori che non giocavano neanche nei loro club e venivano comunque chiamati. Io giocavo 50 partite e venivo comunque lasciato fuori. Non ho mai chiesto di giocare, meritavo solo di essere lì al posto di altri”.
La scorsa stagione, quella pre-mondiale, Nainggolan ha disputato con i giallorossi tra Serie A e Champions League 42 incontri, realizzato sei gol e fornito undici assist vincenti per andare in rete ai compagni. Poi la convocazione non è arrivata. Anche per questo oggi la risposta alle scuse è stata questa: “Ci sono state delle scuse, ma erano tutte patetiche. Penso sia sbagliato quando le persone parlano senza averlo fatto prima con me”.
Se un giovane studente la sera prima dell’esame va a dormire alle quattro di mattina per essersi concesso una serata di divertimento, ma il giorno successivo è in grado di sostenerlo brillantemente, la valutazione sarà rapportata esclusivamente a questo. Il calcio, però, esige data la popolarità e l’influenza mediatica, altri esempi: le ripicche, però, non rientrano nella categoria.
Chiara Vernini