‘Na sera ‘e maggio, il Napoli per la prima volta, è Campione d’Italia

Il 10 maggio 1987 il Napoli di Maradona pareggia con la Fiorentina e festeggia il primo scudetto della sua storia

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Tu mme diciste “Sì” na sera ‘e maggio
recita una celebre canzone napoletana

Ed era proprio una sera di maggio, il 10 maggio, quando Napoli festeggiò  il primo scudetto della sua storia.

Il primo tricolore del club partenopeo arrivò esattamente 61 anni dopo la fondazione della società sportiva, nella stagione 1986/1987.

Quell’anno il Napoli vinse tutte le partite in casa e subì solo tre sconfitte in totale.

Il tricolore aritmetico arrivò, con una giornata d’anticipo, in uno stadio San Paolo strapieno di tifosi (circa 90mila spettatori seguirono la gara).

La gara contro la Fiorentina terminò’1-1.
Carnevale
siglò il primo gol; poco dopo Baggio pareggiò su punizione.

Ma quel pari casalingo consentì comunque dimantenere il vantaggio in classifica sull’Inter (sconfitta a Bergamo dall’Atalanta) e di  portare a casa il primo scudetto della storia partenopea.

Era il Napoli di Ferlaino che grazie all’abilità di Allodi e Marino e all’ausilio di Celentano e Juliano, creò un team formato da calciatori di qualità ma soprattutto da uomini dalla spiccata personalità, messi in campo sapientemente da mister Ottavio Bianchi, uno degli allenatori più apprezzati del periodo.

C’erano Garella e capitan Bruscolotti.
Il muro difensivo di Ferrara, Renica e Ferrario.
La grinta di Bagni e De Napoli. Romano, Carnevale, Bruno Giordano, Volpecina, Caffarelli, Muro, Bigliardi e Di Fusco.

E poi c’era lui, Maradona, il più grande giocatore di tutti i tempi, che regalò al Napoli e a Napoli gioie ed emozioni irripetibili.

Alle 17:45 il fischio finale della fida contro la squadra viola dà il via  alla festa scudetto: l’intero capoluogo campano esplose in una gioia incontenibile.
Napoli impazzì letteralmente di gioia e fu interamente colorata d’azzurro. In ogni strada, su ogni balcone, in ogni dove comparvero bandiere e striscioni.
I nomi dei protagonisti che diedero vita ad una vera e propria impresa rimangono nelle memorie partenopee al pari di tanti artisti figli della città dai  mille culure ma con il cuore azzurro.