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Montolivo e il Milan, l’addio del capitano silenzioso

Montolivo, dopo sette anni al Milan, dice addio ai rossoneri levandosi, dopo anni di silenzio, qualche sassolino dalla scarpa

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Il 6 giugno 2019 Riccardo Montolivo annuncia l’addio al Milan.

Il suo contatto scadrà a fine mese ma, come già prevedibile, non verrà rinnovato.

Un addio amaro che ha annunciato lo stesso giocatore e che non è passato inosservato.

“Sette stagioni con questa gloriosa maglia….
quattro anni con la fascia di Capitano al braccio.
Poi…Mi hanno tolto la fascia e non ho fiatato…non ho potuto fare un solo minuto in campo e non ho fiatato…non ho avuto la possibilità di salutarvi nel mio stadio e non ho fiatato.”

Ecco, il silenzio: il tratto distintivo di questo capitano dimenticato.

Montolivo arriva al Milan dalla Fiorentina, a parametro zero, il 17 maggio 2012.
All’inizio della stagione 2013-2014, dopo l’addio di Massimo Ambrosini, diventa il nuovo capitano. Ma è proprio in quel periodo che inizia un periodo complicato per i rossoneri.

Al posto giusto nel momento sbagliato? Montolivo è arrivato proprio quando finiva il Milan, o meglio, un Milan grande. 

Per tre anni consecutivi non riusciranno infatti a qualificarsi per le coppe europee e, allo stesso tempo, anche le prestazioni di Montolivo non convincono.
montolivo milan

Arrivato a Milano come il nuovo Andrea Pirlo delude le aspettative e i tifosi non perdonano, cominciando a inondarlo di critiche. 

Lui incassa, non risponde e cerca di dimostrare il suo valore sul campo. Ma la sfortuna è con lui e nel giro di due anni colleziona due gravi infortuni con la Nazionale.
Il primo il 31 maggio del 2014, frattura alla tibia e addio al Mondiale in Brasile.
Il secondo il 6 ottobre del 2016, rottura del crociato.

Proprio in questa occasione sui social network in molti si sono scatenati.
Chi esultava, chi gli augurava ogni altro male e chi, addirittura, sperava nella sua morte. Una situazione davvero spiacevole e ingiustificata a cui lui ha risposto con la pacatezza ed educazione di sempre.

 

Poi l’arrivo di Bonucci e l’addio alla fascia da capitano in suo favore.
Il difensore torna a Torino dopo un solo anno, ma la fascia non tornerà mai a Montolivo, e lui, in silenzio. 

L’accusa di essere una spia nello spogliatoio, la mancanza di fiducia dei suoi tifosi e i fischi allo stadio, ma lui in silenzio.

E alla fine Gattuso che, inspiegabilmente, non lo tiene mai in considerazione in questa stagione. Il centrocampista non ha disputato neanche un minuto in campo, ma lui in silenzio.

Chiude con il Milan dopo 158 gare di Serie A con 10 gol, 13 di Champions, 5 di Europa League e 6 di Coppa Italia .

Chiude con il Milan senza neanche un saluto a San Siro.

Chiude con il Milan dopo sette anni di gioie e dolori, di critiche, accuse, insulti, levandosi sì qualche sassolino dalla scarpa, ma senza fare troppo rumore e senza scomporsi come è abituato a fare… lui.

 

Alessandra Cangialosi

 

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