Per la prima volta nella storia, il massimo torneo calcistico più importante al mondo, non si disputerà durante i caldi mesi estivi. Qatar 2022 sarà infatti la prima edizione che si svolgerà nei mesi autunnali, anticipando anche l’inizio dei campionati nazionali.
Oltre a ciò, però sarà anche l’ultima edizione del torneo, che si svolgerà a 32 squadre.
Il campionato del mondo 2026, noto anche come United 2026 sarà infatti composto nella fase finale da 48 squadre.
CAF (Africa) e AFC (Asia) avranno a disposizione 4 posti in più rispetto alle edizioni precedenti. UEFA e CONCAF (Nord e Centro America) avranno 3 posti in più, mentre CONMEBOL (Sud America) ulteriori 2 nazionali. L’Oceania (OFC) avrà un posto in più ma se vi sarà la certezza di qualificare almeno una squadra.
Si andrà dunque a creare una fase a gironi composta da 16 gruppi da 3 squadre. Poi, una fase eliminatoria dove le prime e le seconde classificate partono dai sedicesimi di finale.
Un totale di 80 partite nel primo mondiale che si prospetta itinerante.
Dopo l’esperienza di Euro2020, Usa, Canada e Messico si preparano ad ospitare l’evento: 60 partite, inclusi i quarti di finale, le semifinali e la finale si disputeranno in 11 città americane. Le restanti 20, suddivise in 10 a testa, si svolgeranno in 3 città messicane e 2 in Canada.
Per la prima volta, nella sua storia, il Canada sarà chiamato ad ospitare il campionato del mondo.
Le città ospitanti saranno Toronto con il BMO Field, nuova casa di Lorenzo Insigne, e Vancouver, con il BC Place.
Il Messico invece metterà a disposizione del campionato, ben 3 stadi.
Lo stadio più recente, e definito uno dei più moderni per il basso impatto ambientale è l’estadio BBVA, di Monterrey. Stadio che però non ha, curiosamente, mai ospitato una partita della nazionale tricolor.
Oltre all’Estadio Akron di Guadalajara, gli occhi saranno tutti puntati su Città del Messico e sull’Estadio Azteca, dove la storia del calcio sembra sempre essersi fermata.
Indimenticabile la partita del secolo Italia – Germania (4-3, Mondiale 1970) o il gol per eccellenza, la mano de Dios di Diego Armando Maradona.
Sarà l’unico stadio al mondo che ospiterà ben 3 edizioni, dopo quella del 1970 e del 1986: sede delle finali in entrambi i casi.
“Ci penso (all’inaugurazione), è quello su cui lavorerò e per questo lascerò la mia anima e la mia pelle”. Queste le parole del direttore dell’impianto Félix Aguirre, dimostrando la chiara volontà di poter ospitare la partita inaugurale.
Del resto, però gli occhi del mondo saranno puntati, viste le 60 partite, sugli impianti statunitensi.
Dopo l’edizione del 1994, dove l’Italia perse in finale contro il Brasile, gli USA si ripreparano per accogliere nelle 11 città scelte, la manifestazione.
Il motivo, forse decisivo per la scelta ricaduta sugli Stati Uniti può essere il vantaggio di non dover costruire nuovi stadi o riammodernarne dei vecchi, ad eccezione di qualche piccolo adattamento.
Di nuovissima inaugurazione è infatti il Mercedes-Benz Stadium di Atlanta, o Sofi Stadium di Los Angeles, inaugurato l’anno scorso, che è stato preferito al Rose Bowl di Pasadena, dove si svolse la finale 1994.
Dall’AT&T Stadium di Dallas passando per il Lincoln Financial Field di Filadelfia, al Century Link Field, il Mondiale si preparerà ad essere pienamente una rivisitazione della Route 66.
In lizza per poter ospitare la finalissima del torneo, sembra esservi il Metlife Stadium di New York. È infatti già abituato ad ospitare grandi eventi, essendo stato la sede della finale dell’edizione del centenario della Copa America nel 2016.
Un’edizione che si prepara ad essere spettacolare, visti gli stadi ultramoderni, ma che fa storcere il naso per la quantità di squadre impegnate in un torneo itinerante. Una volta, conclusosi Qatar 2022, sarà necessario mettersi subito all’opera per poter garantire la perfetta riuscita dell’evento, che si terrà dal 25 maggio al 5 luglio 2026.
E chi sa se vedremo l’Italia fra le 48 squadre alla fase finale.
Dopo ben 2 edizioni, che ci toccherà seguire senza quel momento magico, quali i Mondiali, sarebbe tremendo non vedere la nazionale azzurra nella “terra dei sogni”.
Un mondiale che si prepara ad essere sorprendente, come ha tenuto a precisare il presidente della FIFA Gianni Infantino.
“Oggi è un giorno storico, per tutti in quelle città e stati, per la Fifa, per il Canada, gli Stati Uniti e il Messico che daranno vita al più grande spettacolo della terra. Non vediamo l’ora di lavorare insieme a loro per offrire quella che sarà una Coppa del Mondo Fifa senza precedenti e una svolta nel tentativo di rendere il calcio davvero globale”.
Rosaria Picale