E’ “ri”-tornata l’Inter di Spalletti che ha tinto di nerazzurro i tetti olandesi lanciandosi in vetta alla classifica del girone al fianco dei blaugrana, e sono proprio i catalani i prossimi avversari in Champions per i meneghini, nel frattempo però è tempo di tornare in Patria e alla Serie A.
La sconfitta con il Parma, seconda in quattro partite, aveva allarmato non poco, specie perché il gol di Dimarco era preceduto da quello di Berardi, di Belotti e Meité. Due sconfitte, un pari e una sola vittoria, un esordio difficile da accettare e capire dopo il mercato estivo. Al grande ritorno in Serie A del Parma, la squadra di Spalletti risponde con la tanto agognata Champions League: la vittoria contro il Tottenham ha dato ai nerazzurri quella dose di autostima di cui aveva bisogno per ripartire.
Il gol sullo scadere di Brozovic che ha consegnato alla Beneamata i tre punti a Genova contro i blucerchiati ha confermato quella dose di ottimismo e coraggio che il Tottenham aveva concesso e le vittorie successive contro Fiorentina e Cagliari hanno suggellato anche quella “ri-“partenza nerazzurra e il ritorno dell’attacco.
Finalmente si è sbloccato Icardi, prima in UCL, poi in campionato, in goal pure Politano e Lautaro Martinez che contro i sardi ha festeggiato la fine della convalescenza.
La trasferta a Eindhoven rende onore al gruppo che Spalletti pian piano sta riuscendo a mettere insieme compattandolo. Con il Cagliari la squadra ha giocato una buona gara pur dovendo rinunciare a gran parte dei titolari, rendendo le sicurezze e le risposte che l’uomo in panchina voleva da chi, finora non era ancora stato protagonista. Risposte che prontamente i ragazzi hanno dato anche mercoledì con la stragrande prova di fiducia che si può considerare più che superata.
Quella contro la Spal però non è una prova da sottovalutare e passare dall’Europa a Ferrara non dovrà fare la differenza, almeno secondo Spalletti che in conferenza parla di prova di mentalità. E’ risaputo d’altronde quanto l’Inter tenda spessa a sottovalutare l’avversario complicandosi quelle partite che dovrebbero, al contrario, essere meno onerose.
L’impegno in nazionale potrebbe tra l’altro essere un sassolino nelle scarpe di Luciano Spalletti che subito dopo avrà da affrontare il Milan in campionato e immediatamente dopo il Barca al Camp Nou in UCL.
Non possono sbagliare a Ferrara per non rovinare il clima di ilarità ottimale per andare in pausa e affrontare la stracittadina e per non rovinare la risalita che non può e non deve essere interrotta. Se per Spalletti domani è una prova di mentalità, lo è anche e soprattutto per lui: massimizzare risorse ed energie è la primaria necessità di quest’Inter che adesso non può permettersi attriti alcuni.
Il miglior undici per affrontare la Spal con l’obiettivo di vincere minimizzando perdite e rischi potrebbe essere partendo dal solito Handanovic tra i pali e il solito assodatissimo 4-2-3-1. A Eindhoven si è rivisto Vrsaljko, a quanto pare recuperato dall’infortunio, è arrivato il momento del croato che potrebbe sostituire D’Ambrosio lasciato rifiatare. Se D’Ambrosio riposa, non può permettersi lo stesso sull’altra fascia Asamoah che va in campo a fianco di Skriniar accompagnato da Miranda al posto di De Vrij.
Fuori Brozovic per una distrazione muscolare, il centrocampo sarà affidato a Gagliardini e Borja Valero mentre in attacco, alle spalle di Icardi, Candreva a destra, Keita a sinistra e Nainggolan sulla trequarti.
(4-2-3-1) Handanovic; Vrsaljko, Miranda, Skriniar, Asamoah; Borja Valero, Gagliardini; Keita, Nainggolan, Candreva; Icardi.