Oggi alle 18.00 si apre il campionato della Roma. Mister Di Francesco ha a disposizione una rosa quasi completa, escludendo il neo acquisto Nzonzi, Gonalons -in partenza, già con le valigie pronte – e Diego Perotti fuori per problemi fisici.
La squadra di Mazzarri si è dimostrata molte volte un avversario ostico per la formazione capitolina e, oltre all’incognita costante rappresentata dalla prima stagionale, tutti i tifosi romanisti si attendono di conoscere lo schieramento migliore per identificare la nuova Roma dopo l’arrivo dei numerosi innesti.
Con la partenza di Alisson a proteggere i pali romanisti dovrebbe esserci lo svedese Olsen, un’ ulteriore scommessa che dalle parti di Trigoria sperano di vincere. Raccogliere l’eredità del numero uno brasiliano non è una sfida semplice, basta ricordare come anche l’esordio da titolare dello stesso estremo difensore del Liverpool aveva rappresentato un punto interrogativo dopo l’addio di Sczesny. L’ottimo rendimento durante il mondiale di Olsen fa ben augurare.
Lo schieramento preferito dal mister la scorsa annata e le prove disputate durante le amichevoli estive sembrano confermare il solito 4-3-3.
Confermo la coppia Manolas-Fazio come costante degli undici, visto che ha rappresenta una sicurezza per la squadra e considerando che la linea difensiva è l’unica a non aver subito addii rilevanti.
Sulle fasce Kolarov è inamovibile, tra i migliori della prima Roma targata Di Francesco e Florenzi, fresco di rinnovo e jolly inesauribile: possono essere i giusti rinforzi per la coppia centrale e confermare così la titolarità della difesa.
Il centrocampo senza il Ninja sembra poter diventare, sin da oggi, la nuova “casa”di Cristante, tanto giovane quanto prezioso e nulla di meglio del match di esordio potrebbe rivelarsi l’inizio di una grande avventura in giallorosso. Pari discorso per Pastore, che dalla sua oltre all’esperienza ha una grande voglia di riportare in Italia la sua tecnica e la classe che lo ha portato ad essere per anni alla corte del Psg.
Immancabile però a dettare i tempi di gioco, il Capitano, De Rossi, pronto dall’alto dei suoi trentaquattro anni a prendere nuovamente le redini del gioco della sua squadra.
L’attacco guidato dal numero nove, Edin Dzeko, dimostratosi indispensabile per gioco e score con El Shaarawy e Under ad assisterlo. Questo trio, nonostante la presenza di Kluivert come ala sinistra, si potrebbe rivelare il più adatto considerando la capacità già acquisita del Faraone anche nella fase di copertura, oltre la costanza da lui dimostrata e l’intesa – rivelatasi proficua – tra il giovane turco e il capitano della Bosnia.
Chiara Vernini