La Juventus scende in campo contro l’Udinese nel giorno della Festa della donna, quasi una speranza di autocelebrazione da parte della Vecchia Signora che ultimamente non offre grandi motivi per farsi celebrare.
Contrariamente a quanto promesso la Juve arriva a marzo, in vista di un appuntamento cruciale, scarica e incapace di convincere i suoi stessi sostenitori che non sanno bene cosa aspettarsi dalla partita allo Stadium contro l’Atletico Madrid, prevista per martedì sera. La rimonta, che dovrebbe partire dallo 0-2 del Wanda Metropolitano, appare veramente una montagna troppo alta da scalare. Tuttavia è doveroso provare a ribaltare lo scomodissimo risultato e in questa chiave si pone d’obbligo fare una ‘gara perfetta’ contro l’Udinese.
La situazione a centrocampo è quella che è, con Pjanic squalificato dopo la gara di Napoli e Khedira sempre indisponibile, benché in via di guarigione. Occorre sperimentare un nuovo assetto che poi sarà ripetuto nella partita di Champions, con un modulo che non sia il 433 già rivelatosi più volte inefficiente.
Opterei piuttosto per un 4312, con Bernardeschi a ricoprire la trequarti approfottando dell’assenza del regista.
In difesa il solito inamovibile Szczesny, la coppia centrale formata da Rugani e Caceres – meglio lasciare rifiatare Bonucci e Chiellini che non si sa mai – accompagnata da Cancelo e Spinazzola sugli esterni. Un test per l’ex atalantino che potrebbe trovarsi a sostituire lo squalificato Alex Sandro nel ritorno contro i Madrileni.
I centrocampisti sono i tre restanti: Bentancur, Matuidi e Emre Can. Bernardeschi si porrebbe come punto di raccordo tra la mediana e l’attacco cercanco di portare il più possibile palle giocabili in area supportando le due punte, che stasera sono Kean e Dybala. L’argentino ha bisogno di giocare il vista di martedì – troppo importante la sua presenza per la partita di Champions – e il giovane vercellese può tranquillamente svincolare Ronaldo, che serve tirato a lucido per l’Atletico.
Un bel po’ di riposo per Mandzukic, non solo stasera: il croato avrebbe bisogno di un po’ di panchina per ritrocarsi, dato il vistoso calo cominciato già con il girone di ritorno.
Daniela Russo