Milan-Genoa evoca brutti ricordi.
La partita fu rinviata, insieme a quella della Sampdoria, per il tragico crollo del ponte Morandi, accaduto il 14 agosto scorso. Sembra già passata un’eternità.
Oggi le due squadre si incontrano a San Siro con il Diavolo chiamato a bissare la prova di carattere offerta contro la Samp. Gattuso voleva 23 leoni, li ha avuti: ora non è il momento di fermarsi.
La conferma più importante della partita di domenica viene dall’ intesa Cutrone-Higuain, già prospettata a lungo e visibile a tutti. In virtù di ciò e dell’assenza – a quanto pare prolungata – di Mattia Caldara, abbandonerei la prospettiva della difesa a tre e resterei sul 442, rivelatosi vincente contro i blucerchiati: il solito Donnarumma, protetto da Calabria, Musacchio, Romagnoli e Rodriguez.
In mezzo Kessié – imprescindibile – affiancato dal solito Biglia, così come sulla fascia è imprescindibile per me Suso, autore del gol partita contro la Samp: le sue prestazioni – ei suoi assist! – sono una vera garazia per i rossoneri. Sull’altra corsia a Çalhanoglu darei ancora una possibilità a Diego Laxalt, tra l’altro ex della gara e si sa, gli ex, soprattutto in porta, possono fare male.
Chiudono la formazione loro, i due bomber: il Pipita e Cutrone, presente e futuro di questo Milan che ha bisogno di uomini come loro, determinati e affamati sotto rete. Gonzalo è tirato a lucido anche fisicamente, ultimamente ostenta veramente una forma al top e la sua esperienza deve poter essere fondamentale in questo momento difficile: occorre però lavorare maggiormente per lui, che ha saggiamente imparato a lavorare anche per gli altri.
(immagine copertina sampnews24)