La frontiera del 4-4-2 si sta rivelando oltremodo vincente per gli uomini di Ancelotti, in Champions e non, quindi sarà di certo il modulo che il tecnico partenopeo confermerà nella gara a Genova.
Gemellaggio o meno, la vittoria è indispensabile al Napoli per restare saldo in classifica e per mandare un segnale agli avversari interisti direttamente coinvolti nella lotta al secondo posto.
Con Ospina tra i pali, per non rischiare prematuramente Meret e qualche piccolo disastro, la difesa dovrebbe essere pressappoco la stessa delle ultime giornate. Albiol e Koulibaly come centrali, un ottimo Malcuit sulla fascia destra ed Hysaj a sinistra. Cominciando la gara senza Mario Rui il muro difensivo del Napoli sarà messo sotto esame per capire se era effettivamente lui l’unico anello debole.
Callejon è ormai diventato un centrocampista aggiunto, parte largo ed arretrato per favorire le sue galoppate in avanti, origine di ottime palle-gol per i compagni. Il pubblico partenopeo aspetta anche una sua rete. Allo stesso modo si fa largo verso il centro Zielinski, già ampiamente celebrato. Il Genoa dovrà stare attento ai suoi accentramenti; i tiri dalla distanza sono il suo punto forte.
Allan e Hamsik, colonne portanti della squadra, dirigeranno i giochi dalla cabina di regia. Ancelotti potrà stare tranquillo finché ci saranno loro in fase non solo d’impostazione ma anche di copertura. Rog e Diawara pedine da sfruttare nel secondo tempo se tutto andrà bene per tenere riposati i titolari.
Infine, vera novità della formazione, sarà il ritorno di Milik al fianco di Insigne nel duo che comporrà l’attacco. Così come Lorenzo il Magnifico era l’ago della bilancia italiana nel Rinascimento, lo scugnizzo numero 24 è ormai irrinunciabile per Ancelotti. Stavolta a sedersi in panchina sarà Mertens, super protagonista nelle ultime partite. Se vuole riconquistare il mister ed una maggior continuità Arek Milik dovrà interpretare al meglio la gara.
Federica Vitali