Mister Daniele De Rossi

Il presente per Daniele de Rossi, già nel mirino di svariati club da diverso tempo, porta il nome della Spal.

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Daniele De Rossi

Eppure il vento soffia ancora”, questa una parte del testo della canzone di Pierangelo Bertoli che i tifosi della Roma hanno fatto propria dopo aver perso la finale di Coppa Italia contro i rivali della Lazio. Era il 26 maggio 2013. Quel vento ha continuato a soffiare sempre e le bandiere non si sono mai ammainate. Una di queste poi, ha sempre sventolato fiera sia in campo che fuori. Parliamo di Daniele De Rossi, capitano del futuro e uno degli ultimi baluardi di un calcio che di bandiere sembra non averne più.

 

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Oggi De Rossi ha bisogno che quel vento soffi ancora più forte e lo accompagni nella sua nuova avventura come tecnico della Spal.

 

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“Era un allenatore che correva” queste alcune delle parole rilasciate da Walter Sabatini  in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Chi conosce bene “DDR” e si ricorda la sua vena gonfia sul collo in occasione di esultanze o di richiami di incoraggiamento, sa di cosa si sta parlando. Un guerriero che non ha mai mollato un centimetro. 616 presenze e 63 gol segnati con la maglia della Roma a cui avrebbe dedicato più di una carriera; ma per certi amori una vita sola non basta.

E’ il secondo calciatore con più presenze nel club Capitolino dopo Francesco Totti. Due facce della stessa medaglia, due romani, innamorati di Roma e della Roma. “Capitan futuro”, questo l’appellativo datogli dalla tifoseria, in realtà capitano lo è sempre stato.  Oltre che per i tackle, suo tratto distintivo, il numero 16 ha spiccato per la sua grande qualità in mezzo al campo.                                                                                              Inizialmente muove i primi passi come attaccante dato che il piede c’è eccome!. Ma la sua grande potenza fisica condita anche da una buona corsa lo hanno trasformato in ciò che noi oggi conosciamo: un centrocampista di costruzione dotato di un buon fiuto per il gol.

Diventa capitano della Roma nel 2017 a seguito dell’addio al calcio di Totti e tiene la fascia fino al maggio 2019. Non si è mai troppo preparati ai saluti, soprattutto in una città che essendo eterna di suo, vorrebbe lo fossero anche i suoi capitani e le sue bandiere.              Ma il tempo è tiranno e così dopo soli due anni dal ritiro del capitano, il popolo romanista è costretto a salutare calcisticamente il suo Daniele. Ma il filo giallorosso che lo unisce alla sua Roma dal quel 25 gennaio del 2003, più passano gli anni e più si lega forte.

Con il club vince e trofei rispettivamente due Coppe Italia nelle stagioni 2007 e 2008 più una Supercoppa italiana sempre nel 2007. Nel mentre il 9 luglio 2006 si laurea Campione del Mondo con la Nazionale Italiana.

Guardare al passato è bello e la Serie B ha attuato una sorta di operazione nostalgia, essendo di casa ormai per cinque ex Campioni del Mondo, basti pensare a Fabio Cannavaro, Filippo Inzaghi, Fabio Grosso e Gianluigi Buffon.     

 Ma è il presente quello che conta. E ora il presente per Daniele de Rossi porta il nome della Spal, società calcistica di Ferrara. L’esonero di Roberto Venturato ha portato ha virare su De Rossi già nel mirino di svariati club da diverso tempo. L’ex centrocampista giallorosso però ha preferito non bruciare le tappe, portando prima a termine il corso da allenatore in quel di Coverciano. Spesso ciò che amiamo si presenta nella nostra vita nelle forme più disparate. De Rossi ritrova un po’ della sua Roma nella figura di Joe Tacopina che nel 2011 ricoprì il ruolo di vice presidente del club giallorosso. I due si ritrovano dopo 13 anni come dimostra una foto pubblicata dall’account instagram ufficiale della Spal.

Non sono mancati ovviamente i messaggi d’affetto e di incoraggiamento del mondo Roma al suo capitan futuro che risponde così ad una domanda postagli durante la conferenza stampa di presentazione:

Ringrazio i romanisti, sanno che l’amore è reciproco. La mia squadra sarà testa e cuore”. 

Non viene difficile immaginarlo se si ripensa alle sue prodezze in campo. Il nuovo mister si presenta alla squadra sulle note di “Tanto pe cantà” perché lui è così, genuino e tanto romano. E allora che il vento soffi sempre a tuo favore Daniele perché da queste parti non ha mai smesso di farlo.