La Roma in trasferta al Meazza e la Lazio in casa contro il Milan hanno mal difeso il loro predominio. La Lazio mai sconfitta fino a ieri in casa in questo inizio di campionato ha subito tre gol da un Milan “in crisi”, mentre la Roma che, finalmente aveva raggiunto la vetta vincendo contro l’Udinese 3 a 1 nella giornata precedente, si è lasciata spodestare ancora una volta dall’Inter che di prepotenza si è ripresa la pole position.
A sorprendere sono proprio le milanesi che, nonostante i pronostici dettati dai numeri, tranquillizzano invece il popolo di entrambe le sponde del Naviglio. A preoccupare i nerazzurri nel pre partita erano i fantasmi (e non quelli di Halloween). Contro la Fiorentina, la pressione dei viola in agguato alla vetta della classifica, aveva giocato un brutto scherzo alla squadra di Mancini portando al Meazza quattro pesanti “fiorentine” difficili da digerire (specie per Handanovic) espugnando il tempio del calcio; non stupisce la preoccupazione degli interisti in vista del big match contro la Roma.
Il Milan di Sinisa dopo un inizio di campionato alquanto altalenante ma soprattutto dopo le pesanti sconfitte contro Roma, Napoli, Fiorentina e Genoa, non avrebbe destato clamore più di tanto se avesse perso fuori casa contro la Lazio. La Lazio dal canto suo, nonostante non avesse ancora perso fra le mura casalinghe, ha subito pesanti sconfitte e fatica a trovare un equilibrio. Fatica confermata proprio contro la squadra del serbo (ex di lusso in casa biancoceleste) che ha giocato la più bella partita di questo inizio di stagione. Torna il sorriso in casa Milan e Mihajlović può tranquillizzarsi.
Passando ai raggi x, l’Inter si presenta spaccata in due: da un lato la sterilità dell’attacco, forse uno dei peggiori della serie A con appena 11 gol segnati; dall’altro l’inespugnabilità della difesa, la migliore della serie A con appena 7 gol subiti di cui 4 contro la Fiorentina in una partita da dimenticare. La Roma, invece, al contrario dell’Inter presenta il miglior attacco della serie A con 25 gol segnati e una difesa non troppo solida con 13 gol subiti. Inter e Roma ai piani alti sembrano essere complementari, Lazio e Milan rispettivamente al settimo e sesto posto sembrano, invece, molto simili, altalenanti, tante vittorie quante sconfitte e addirittura con una differenza gol in negativo: sono più i gol subiti che quelli segnati.
Finora, la squadra di Mancini vince ma non convince: segna ma non troppo (forse troppo poco), difende ma si lascia imbottigliare in area, pressa ma non riparte, crea gioco ma non conclude, fa girare la palla ma non la mette al centro, rendendo tutto più difficile al capitano Icardi che con fatica trova la rete. Ma è bastata la Roma a far tornare la fiducia a San Siro e anche alla Pinetina. Leggermente differente la situazione per Sinisa che, tra le altre cose, ha pure perso il secondo derby in occasione del Trofeo Berlusconi. Le sconfitte sono più del doppio rispetto ai nerazzurri contando sedici gol subiti, numeri allarmanti anche per la stabilità della panchina. Nonostante lo spettacolo non sia una delle priorità delle due milanesi, pare che riescano comunque a dare dimostrazione di voglia di fare. Probabilmente con priorità diverse, entrambe stanno maturando e stanno dimostrando un crescendo di voglia oltre che di organizzazione tattica.
L’ostilità tra le due tifoserie milanesi per quanto si contendano il primato della Madonnina è di gran lunga inferiore all’astio tra le due tifoserie romane. Un interista (o milanista) può pure sperare nella vittoria dei cugini se per il bene della classifica; un romanista, invece, mai che possa auspicarsi la vittoria del nemico laziale e viceversa. Probabilmente i laziali, peraltro curva gemellata alla nord di Milano, hanno gioito un po’ troppo per la sconfitta della Roma…Che il karma li abbia puniti infliggendogli la stessa punizione? Questo non lo sappiamo. Di certo c’è solo il risultato, o meglio, i risultati. I giallorossi, spavaldi per il primo posto, vedendosi favoriti erano quasi sicuri di poter vincere e aumentare il gap con i nerazzurri nella corsa scudetto, i nerazzurri, invece, timorosi per la seconda possibile sconfitta in casa, con tecnica e forza, li hanno stoppati e, incitati dal caldissimo pubblico di San Siro, li hanno rispediti in Capitale a mani vuote. La Lazio confidava nei numeri ma si è lasciato distrarre fin troppo dalla gioia di vedere i giallorossi sconfitti lasciandosi sopraffare da un Mexes che questa volta anzichè mettere le mani al collo ha messo la palla in rete e ha distrutto l’entusiasmo biancoceleste suscitando l’ira di Lotito.
Egle Patanè
(*immagine da nextquotidiano.it)