Il Milan è campione d’Italia. Merito della squadra, sicuramente, ma merito anche e soprattutto di Stefano Pioli. Lo scudetto rossonero porta la sua firma, la firma di un allenatore che è arrivato tra il malcontento generale, che ha saputo rimettere insieme i cocci di un ambiente in difficoltà e che, piano piano, è riuscito a conquistare il successo. Trentuno mesi per arrivare sul tetto d’Italia, tra gioie, certezze, momenti bui, difficoltà e tanto tanto lavoro. Stefano Pioli ce l’ha fatta, ha avuto la sua rivincita ed è lui il nostro Man of the Day.
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— AC Milan (@acmilan) May 22, 2022
Era il 9 ottobre 2019, quando il tecnico subentrava all’esonerato Marco Giampaolo sulla panchina del Milan. La piazza rossonera gli preferiva Luciano Spalletti, ma lui ha fatto ben presto ricredere i tifosi e la società. Si pensava a un ruolo temporaneo, la dirigenza del club era già pronta ad affidare la squadra a Ralf Rangnick, che aveva trovato un accordo con i vertici societari. Poi il Diavolo cambia idea e decide di tenersi stretto Pioli. Una decisione, a conti fatti, più che azzeccata. Prima la qualificazione in Europa League al termine della stagione 2019/2020, poi il Milan, dopo sette anni di attesa, torna in Champions League. Dopo 11 anni arriva anche lo scudetto.
Con i rossoneri il tecnico riesce a sviluppare a pieno le sue idee, riesce a trovare le condizioni ideali per far crescere la squadra passo dopo passo, cosa che non era riuscito a fare nelle esperienze precedenti, con Lazio, Inter e Fiorentina. Con il Milan, arriva la chance della vita e Stefano Pioli non se la lascia scappare. Il 56enne, in silenzio e con il duro lavoro, diventa il dodicesimo allenatore della storia dei rossoneri a vincere lo scudetto. Prima di lui, Fabio Capello, che ne ha conquistati 4, Giuseppe Viani che si è fermato a 3 e Nereo Rocco a 2. Poi, Lajos Czeizler, Ettore Puricelli, Luigi Bonizzoni, Nils Liedholm, Arrigo Sacchi, Alberto Zaccheroni, Carlo Ancelotti e Massimiliano Allegri.
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— AC Milan (@acmilan) May 23, 2022
L’allenatore di Parma conquista il tricolore grazie alla sua empatia e alla capacità di generare spirito positivo, grazie al lavoro minuzioso fatto con i più giovani, grazie alla preparazione accurata di ogni singola partita, grazie alle intuizioni tattiche e ai cambi giusti al momento giusto. Un lavoro impegnativo e dettagliato, basato sulla fiducia e sulla squadra, che ha prodotto a pieno i suoi frutti.
“A Milanello abbiamo parlato di scudetto dall’inizio dell’anno, ci abbiamo sempre creduto. I miei giocatori sono dei fenomeni. Sono felice per il mondo Milan che ha meritato questo scudetto. Siamo stati più continui rispetto all’Inter, i giocatori hanno avuto forza, mentalità e non hanno mai mollato”.
Un lavoro straordinario e il primo successo in carriera come allenatore, ma un’unica nota stonata.
Il tecnico non ha la sua medaglia. Durante l’invasione di campo, qualcuno gliel’ha strappata dal collo:
“Ci terrei a riaverla, è la prima”.
La Lega, fortunatamente, ha raccolto il suo appello ed è pronta a dargliene una nuova. Il Milan è campione d’Italia, Pioli è campione d’Italia, con o senza medaglia, ed è lui il nostro Man of the Day.
Alessandra Cangialosi