Il Milan vince contro la Juventus, ma tre giorni dopo perde contro il Chelsea: nulla è ancora perso in Champions League. Servirà restare uniti.
Il Milan sta viaggiando tra gli alti della Serie A, dove i risultati arrivano e sono netti, e i bassi della Champions League, dov’è arrivata qualche penalizzazione di troppo specialmente nell’ultimo match. La squadra di Stefano Pioli, nonostante tutto, resta compatta.
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Una settimana senza mezze misure per un Milan che, in qualità di campione d’Italia, vuole continuare a viaggiare sull’onda dell’entusiasmo. E sulla compattezza di un gruppo che Stefano Pioli, supportato dalla società, è riuscito a creare.
Nel giro di tre giorni i rossoneri hanno vinto, perciò, in maniera schiacciante contro una Juventus, annichilita in questa stagione. E con la stessa mentalità sono scesi in campo contro il Chelsea, ma in questo caso sulla gara ha sicuramente pesato soprattutto una penalizzazione di troppo.
Devastatingly Díaz 💥 #MilanJuve #SempreMilan
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Una gara per cui il popolo rossonero, dopo la sconfitta dell’andata, si sarebbero probabilmente aspettati un esito diverso. “Non la nostra serata“, ha dopo il triplice fischio twittato il profilo ufficiale del club. Ma una gara che avrebbe allora meritato un finale diverso. O meglio, un andamento diverso.
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Così come dichiarato anche dallo stesso Stefano Pioli (con un riferimento nello specifico all’episodio che ha riguardato Tomori e che ha sollevato non poche polemiche) al termine del match europeo andato in scena martedì a San Siro: “Quello che dovevo dire all’arbitro l’ho detto, è un peccato. Avevo la sensazione che avessimo approcciato bene la gara e potevamo fare una grande partita di fronte a un pubblico fantastico contro un avversario importante.
“Volevamo ripartire – ha spiegato – con un risultato positivo contro una delle migliori d’Europa, chiaro che abbiamo commesso un’ingenuità sul rigore ma lasciamo stare. Il calcio è uno sport di contatto, Tomori ha appena toccato con un braccio l’avversario, quello non è mai rigore e non è mai rosso, peccato perché volevamo provare a giocarcela alla pari“.
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Un episodio che quindi ancora brucia. Ma non tutto è compromesso, perché il destino europeo è in fondo ancora nelle mani dei rossoneri. Padroni del proprio destino. Al Milan, infatti, restano due gare da dover giocare in questo percorso della fase a gironi. E raggiungere l’obiettivo è ancora possibile. L’obiettivo è quello di vincere.
Così come fatto fin qui contro le big di campionato, come l’Inter e la Juventus. Prima arrivano il Verona e il Monza in campionato, poi ci sarà la possibilità di guadagnare altri tre punti nel girone contro la Dinamo Zagabria. Ultima squadra nel mirino, per passare agli ottavi, resta il Salisburgo.
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Perché la squadra di Pioli ha sempre dimostrato di essere un gruppo, prima di qualsiasi altra cosa. Ed è nei momenti complicati che il gruppo si compatta e si concentra sull’obiettivo. Affidandosi agli uomini in più. Coloro che ti fanno la differenza. Theo Hernandez, Leao, Giroud, ma non solo. Così come fatto lo scorso anno nel percorso che ha condotto il Milan alla conquista del suo 19° scudetto.
Alessia Gentile