In esclusiva, ai microfoni di Golditaccoaspillo, ha parlato quest’oggi il giornalista e scrittore Luca Serafini: questo il suo pensiero sulla nuova stagione appena incominciata per il Milan di Stefano Pioli.
Il campionato di Serie A, per questa nuova stagione siglata 2022/23, ha preso il via da un paio di settimane e corre già a ritmi più che sostenuti. Anche la quarta giornata, infatti, sta volgendo al termine e sotto le luci dei riflettori, come osservate speciali, restano soprattutto le big in testa alla classifica.
Il Milan, prima tra tutte ad attirare l’attenzione, dal momento che dovrà affrontare gli impegni di quest’annata con una responsabilità in più: quella di portare il Tricolore sul petto e il titolo di Campione d’Italia sulle proprie spalle.
Di questo, della partenza dei rossoneri e non solo ha parlato quindi in esclusiva ai nostri microfoni il giornalista e scrittore Luca Serafini.
Sassuolo-Milan, uno 0-0 che può far riflettere: come le sono sembrati i rossoneri, è mancata la scintilla decisiva per portare la gara dalla propria parte?
“Manca ancora la malizia per vincere le partite in equilibrio. Non serve la giocata spettacolare: serve, appunto, la giocata vincente, il tiro sporco, l’intuizione. Nel primo tempo si sono sviluppate 2 azioni di contropiede favorevolissime, in netta superiorità numerica: in entrambe le occasioni è stata sbagliata la scelta e l’esecuzione“.
“In pieno recupero – ha aggiunto – Leao ha una palla d’oro all’altezza del dischetto: se invece di pantofolare in porta l’avesse passata a Messias, liberissimo in area a pochi metri da lui, sarebbe stato gol. Capita di non giocare bene, la stagione è appena iniziata, ma si può vincere lo stesso. Specie quando si rischia pochissimo e si subisce ancora meno, come a Bergamo e Reggio Emilia“.
Maignan, però, è stato decisivo e ha salvato il risultato: quanto, ad oggi, la sua presenza è diventata fondamentale nel Milan di Pioli?
“Da subito. È decisivo nell’atteggiamento e nel rendimento. Grande personalità, ottima tecnica“.
Al netto delle 4 gare giocate dai rossoneri finora, manca ancora qualcosa al gruppo? Se si, cosa nello specifico?
“Sono andati via alcuni giocatori e ne sono arrivati altri, che dovranno capire e adattarsi al Milan e alla serie A. Questo è quello che manca al gruppo in questo momento“.
Chi potrà essere l’uomo di punta a disposizione di Pioli per questa stagione?
“Origi non è una scommessa, è una realtà. Se è integro, sarà decisivo. Per De Ketelaere e Adli bisogna avere meno iperbole e più pazienza“.
Quanto inciderà quest’anno, invece, giocare con la consapevolezza di essere osservati speciali in quanto Campioni d’Italia?
“Molto. Gli avversari metteranno tutti qualcosa in più, di conseguenza i rossoneri dovranno a loro volta fare di più“.
Quale squadra, ad oggi, è secondo lei la rivale più temibile per la vittoria finale del titolo?
“Il Napoli ha una bella squadra e una rosa profonda, di qualità. Credo possa essere molto insidioso. E l’Inter, più della Juve. Le fatiche di coppa potrebbero sparigliare i pronostici, però“.
A tal proposito: quanto inciderà, nella corsa del Milan così come in quella degli altri club, l’interruzione per i Mondiali che ci sarà a novembre?
“Ognuno si è attrezzato di conseguenza in termini di preparazione, rosa, turnover. Il calendario è una variabile fondamentale, determinante“.
Un’ultimissima in merito ai sorteggi di Champions League: cosa ne pensa del girone in cui il Milan è chiamato a mettersi in gioco? E cosa si aspetta quest’anno dal cammino nella competizione europea?
“Qualificazione agli ottavi possibile, ma la testa in Europa è fondamentale in ogni gara, non se ne può sbagliare una. Nel girone non hai molto tempo per recuperare, nei turni a eliminazione diretta non ne hai proprio. Il Chelsea è in pieno rodaggio, ma tra poco sarà pronto. Il Salisburgo ha esperienza, motivazioni, un bel progetto. La Dinamo va affrontata con umiltà perché distribuirà o tratterrà i punti decisivi. Sento comunque che Pioli e il Milan faranno bella figura in Champions“.
Alessia Gentile