Milan-Sampdoria chiude la 30.ma giornata di Serie A. Pippo Inzaghi contro Sinisa Mihajlovic, non solo sfida tra due squadre, ma anche tra due tecnici finiti spesso in prima pagina in questa settimana. Sì, perché molti hanno individuato proprio in Mihajlovic uno dei potenziali candidati alla panchina rossonera, complice l’ormai imminente rottura con la Sampdoria. Il destino di Inzaghi, però, non è ancora segnato e un buon piazzamento in campionato, vorrebbe dire non solo salvare faccia e annata, ma anche confermarsi per la prossima stagione. Decisive saranno le prossime giornate.
Tornano i tifosi a San Siro, ma c’è sempre aria di tempesta. Contestazione ancora aperta contro la società, di nuovo presente il #saveAcMilan. Gli ultras rossoneri, infatti, ripropongono lo striscione già visto contro il Cagliari prima della sosta, accompagnato da un chiaro attacco al patron Berlusconi: “Caro presidente: per noi nulla sarà mai più importante”. Evidente segnale che in casa Milan i cambiamenti sono sempre più necessari e ora come ora l’ingresso di nuovi soci sarebbe ben gradito.
Primo tempo a tinte rossonere, gioca meglio la squadra di casa, che fa girare bene palla e arriva più volte al tiro. Milan che pecca, però, di cinismo sotto porta, l’occasione più ghiotta arriva al 44’ sui piedi di Alessio Cerci, che preferisce potenza a precisione e non viene premiato. Diego Lopez chiamato in causa poche volte, a dimostrazione che difesa e centrocampo hanno svolto bene il proprio dovere.
Al 38’ un episodio curioso da segnalare: buio a San Siro, ma precisiamo che non si tratta di una nuova canzone, parte dell’impianto di illuminazione, infatti, ha smesso di funzionare. Il direttore di gara prima interrompe il match, poi decide che si può riprendere anche se alcuni settori dello stadio restano senza luce.
Alla ripresa è tutta un’altra storia, i blucerchiati entrano in campo con l’atteggiamento giusto e cercano subito di mettere in difficoltà il Milan. Ci prova la Sampdoria su calcio di punizione, stesso schema e stessa soluzione già testata a San Siro contro l’Inter, ma questa volta Eder non sfonda. Il vantaggio, però, non tarda ad arrivare. Protagonista Samuel Eto’o: il camerunense serve in verticale Soriano, che approfitta dello svarione della difesa del Milan e di destro batte Diego Lopez. Inzaghi mescola un po’ le carte in campo, fuori Cerci, dentro Suso e il match si vivacizza. Proprio quando sembrava ormai finita, il Milan torna in gara. Ci prova prima Destro, che a pochi passi da Viviano, non riesce a buttarla in rete, poi Mexes, ma al terzo tentativo i rossoneri non falliscono. Calcio d’angolo per il Milan, palla per De Jong che con una mezza rovesciata tira in porta, deviazione sfortunata di Dunkan e Viviano battuto. Match apertissimo, contro qualsiasi aspettativa, il Milan ci crede e con Suso sfiora il raddoppio, negato solo dal palo.
Finisce 1 a 1 a San Siro, un pareggio che quantomeno evita ai rossoneri la distanza siderale dal sesto posto, ma serve più alla Sampdoria, ormai con un piede in Europa.
Federica Di Bartolomeo