Milan, ritiro forzato tra musi lunghi e speranze

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Chi sbaglia paga. È un detto che ci viene insegnato fin da bambini, quando, dopo aver combinato una marachella, venivamo messi in castigo. A volte questo insegnamento vale anche per gli adulti, nelle situazioni di vita e nello sport, soprattutto nel calcio, dove un errore può costare caro. Siamo vicini a Natale e ogni società ha organizzato la consueta cena di Natale, tranne una, il Milan. Dell’annullamento della cena di Natale vi abbiamo già parlato, ma non vi abbiamo invece raccontato del ritiro forzato fino a data da destinarsi, “castigo” imposto dalla società e dall’allenatore dopo la pesante sconfitta in campionato contro il Verona. Tutto questo ha suscitato malumori e arrabbiature dei giocatori, che non sono d’accordo con questo provvedimento, perché avrebbero voluto passare il Natale con le proprie famiglie.

L’appuntamento a Milanello era per le 14, ora di inizio della seduta di allenamento con un’ora di palestra e proseguimento sul campo. Nel tardo pomeriggio, mentre la squadra aspettava l’ora di cena l’a.d. Fassone ha spiegato il motivo  di questa drastica decisione:

“Ci aspettavamo che a Verona fosse la gara della svolta. Quando le partite finiscono così non hai la lucidità per prendere le decisioni corrette, così ci siamo dati appuntamento a lunedì per scambiarci le idee. Onestamente non c’erano le giuste condizioni per far festa alla sera come se nulla fosse successo. Abbiamo deciso di stare assieme in vista di gare che ora assumono un rilievo speciale. Servono anche gesti simbolici e di un vecchio calcio come il ritiro. È un Milan nuovo che solo in estate ha avuto modo di stare insieme, ma allora c’era un altro clima. Di euforia, magari anche eccessiva. Oggi è diverso e, visto il calendario, sarà un Natale di lavoro. Tutti elementi utili a pensare che questa fosse la scelta più opportuna”.

Se la speranza è l’ultima e morire, per i giocatori non è detta ancora l’ultima parola. Potranno essere “accontentati” e passare vigilia e Natale con i propri cari in caso di vittoria contro l’Atalanta. In caso di sconfitta invece, niente feste a casa e ritiro allungato fino al 27 dicembre, per la preparazione del derby di Coppa Italia contro i cugini nerazzurri.

Tutto ancora da vedere quindi. Non ci resta che aspettare la sfida con l’Atalanta per sapere come andrà a finire, intanto possiamo fare ai rossoneri i più sinceri auguri di buon Natale.

Barbara Roviello Ghiringhelli