In questo delicato momento per tutta l’Italia con il conseguente stop del campionato italiano, il Milan è nuovamente in una fase di rivoluzione con l’addio di Boban e l’incertezza societaria.
Per approfondire cosa accade nel mondo rossonero ci siamo affidate al collega Vincenzo Matrone, conosciuto anche per la sua presenza da opinionista a Telenova e Sportitalia.
Come mai il Milan non riesce a trovare una stabilità societaria?
E’ una domanda che penso nessuno possa rispondere perchè la storia ultima del Milan è molto nebulosa.
Nasce con un presidente glorioso, tra i più vincenti al mondo come Berlusconi, vende il club a un proprietario cinese di cui non si è capito bene cosa facesse nella vita. Questi viene sovvenzionato da un fondo che è uno dei migliori mondo ma non ce la fa più a pagare. La cosa più strana ce l’ha detta qualche mese fa Commisso affermando che avrebbe voluto acquistare il Milan ma non è riuscito a parlare con nessuno.
Sembra molto una storia di Agatha Christie, fino a arrivare a oggi con una proprietà con un fondo che non poteva permettersi una squadra di calcio, altrimenti se la sarebbe comprata prima. Prima la guerra contro il Fair Play Finanziario e la conseguente diffida, ci si aspettava il quarto posto ma essendo arrivato il quinto si è scesi a patti autoescludendosi dalle coppe e mettendo così una macchia negativa nella storia del Milan: dopo la retrocessione in B, è la seconda macchia più brutta.
Si prendono cinque dirigenti – spesa altissima – per poi dare un budget minimo per l’allenatore, mossa alquanto discutibile. La mossa ancora più discutibile è far presidente Scaroni, noto manager ma con precedenti penali abbastanza importanti.
E’ difficile capire il futuro quando non si capisce il passato e il presente.
Questo nuovo cambio dirigenziale a cosa può portare?
Io non credo che i dirigenti siano così importanti in una squadra. Il miglior dirigente che ho conosciuto è stato Adriano Galliani, il peggiore è stato sempre Galliani. Cosa cambiava? Che per i primi 25 anni il presidente voleva investire al contrario degli ultimi 5 anni. La differenza di una società la fa il presidente, secondariamente la scelta dell’allenatore è molto importante perchè oggi il tecnico è un po’ anche manager, spesso decide anche acquistare. Il dirigente fa da tramite, spesso quando la presidenza è straniera.
Gazidis può essere l’uomo giusto per questo Milan?
No, se il presidente non è uno diverso da Elliot. Se dovesse arrivare un presidente che ha voglia di avere una squadra di calcio e ha voglia di investire dei soldi allora Gazidis potrebbe essere un buon dirigente. Il problema è che Gazidis non ha una proprietà chiara e quindi nessuno con una proprietà non chiara è un buon direttore sportivo.
Maldini deve rimanere o è necessario puntare su persone che abbiano una maggiore competenza e capacità per il ruolo richiesto?
Per me Maldini vuol dire il Milan. Io non conosco la parola esperienza nel calcio più di Paolo Maldini. Paolo Maldini è figlio di Cesare Maldini, conosce tutto quello che si muove nel calcio e quando si dice che non ha esperienza è una cosa sbagliatissima. Forse non ha esperienza su movimenti strani che avvengono nel calcio tipo false plusvalenze e situazioni varie ma se mettessimo su un campo di calcio, Maldini, Totti, Marotta e Paratici: i primi due capiscono di calcio, non gli altri.
Ti aspetti un cambio tecnico per la prossima stagione?
Sicuramente sì… Se l’obiettivo è per lo meno arrivare tra le prime quattro. Pioli è un buon allenatore ma per arrivare tra le prime quattro c’è bisogno di ottimi giocatori e ottimi allenatori, lui appunto è solo un buon allenatore.
Con quali giocatori ripartiresti?
Sicuramente Donnarumma e Romagnoli; se dovessero venderli per me sarebbe finito il progetto Milan. Romagnoli rispecchia in tutto la confusione del Milan: è arrivato ragazzino e ha cambiato almeno 8-9 compagni di reparto, molti scarsi, l’unico buono è stato Bonucci ma con un cambio di modulo a tre dove hanno sofferto tutti. In prospettiva lui è uno dei più forti difensori in Europa che finora ha avuto la sfortuna di giocare nel Milan.
A proposito di Donnarumma, non credi possa esserci il rischio di doverlo cedere per fare cassa?
Venderlo per fare cassa a me fa già venire i brividi associato alla parola Milan.
Io penso che Gigio rimarrà perchè è molto più che un tifoso del Milan e lui farebbe l’impossibile per rimanere. Lui è uno dei portieri più forti al mondo e ricordiamoci che ha solo 20 anni e spesso ce lo dimentichiamo che ha quasi 200 presenze in Serie A. Mai visto nella storia del calcio un portiere così, nemmeno Buffon per presenze.
Ibrahimovic può ancora essere utile o è giusto il suo ultimo pensiero di lasciare il calcio?
Non credo che Ibra lascerà il calcio; posso credere che lascerà il Milan e questo mi dispiace molto. Secondo me non c’è squadra al mondo che non ha bisogno di Ibrahimovic. E’ un giocatore di una serietà, di una forza fisica e un senso del dovere superiore alla media. Ha un carattere non facile da gestire, questo sicuramente perchè vuole essere leader a tutti i costi, a volte esagerando, però è davvero un esempio per tutti.
Raffaella De Macina