Milan, oltre alla crisi anche i furti

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Il periodo sfortunato per il Milan sembra non voler finire. Oltre alla crisi della squadra e i dissidi in società, a Milanello devono fare i conti con un problema ben più grave: i furti. Su disposizione del pm del Tribunale di Varese Annalisa Palomba, la polizia ha installato nella struttura alcune telecamere per individuare i presunti ladri. E ha funzionato. Mustapha Medhoun, cognato della terza ex moglie di Adriano Galliani, la modella marocchina Malika El Hazzazi, è stato arrestato l’altro ieri, mentre rubava due paia di calzoncini, una tuta e scarpini del calciatore Emanuelson, oltre ad attrezzatura sportiva dai locali di Milanello. L’uomo, 53 anni, lavorava al centro sportivo da 13 anni come magazziniere. Le telecamere lo hanno inquadrato mentre rovistava tra il materiale e gli agenti sono partiti dalla questura di Varese, lo hanno intercettato e colto con le mani nel sacco.

Mustapha è stato successivamente accompagnato nel suo appartamento a Milano dove sono stati sequestrati centinaia di capi di abbigliamento, magliette, calzoncini, calze, targhette adesive del Milan e oggetti vari di merchandising presumibilmente rubati nelle scorse settimane. Il marocchino è comparso lunedì mattina al tribunale di Varese davanti al giudice Stefano Colombo con l’accusa di furto. Il pm Davide Toscani ha poi ottenuto la convalida dell’arresto.

L’avvocato della difesa, Leonardo Cammarata, non è d’accordo con il fermo e sostiene che alcuni oggetti rinvenuti a casa erano provvisti di cartellino o scontrino e quindi acquistati regolarmente. Le immagini che lo mostrano rovistare negli spogliatoi sarebbero soltanto la prova che fa il magazziniere a Milanello e nulla di più.

Medhoun è stato scarcerato in giornata e nei suoi confronti è stato disposto solo il divieto di allontanamento dal territorio nazionale, in quanto nella sua abitazione sono state trovate delle valigie che farebbero supporre un suo possibile imminente viaggio.

Barbara Roviello Ghiringhelli