…eppure Berlusconi aveva detto: “Voglio lasciare il club a qualcuno che possa garantire un glorioso futuro“.
Dopo poco più di un anno, la Proprietà sicura ha lasciato un futuro per niente glorioso quanto incerto: Yonghong Li non paga il debito, non trova un compratore e lascia il Milan nelle mani di un fondo.
A breve il fondo procederà all’escussione, che dovrebbe durare 48-72 ore, poi Elliott diventerà proprietario del club. Solo dopo i vari Commisso, Rybolovlev, Ricketts e coloro che sono interessati a rilevare il Milan dovrebbero iniziare a trattare con questo fondo per acquistare il club.
Una situazione incerta che non aiuta e si ripercuote inevitabilmente sul campo.
E’ vero, Gattuso è riuscito a separare il caos dal cuore e creare una campana di vetro intorno alla squadra che sul campo ha lottato, ha dimostrato coraggio e voglia fino a ottenere una qualificazione in Europa League.
Qualificazione che ad oggi è dubbia, proprio perchè, per quanto Ringhio provi a trasmettere i valori del suo Milan (quello si che era un Milan) e a dissociare le due cose, inevitabilmente lui, la squadra, la piazza, subiscono le conseguenze del ‘palazzo traballante’.
E’ indubbio che, la sentenza definitiva del Tas di Losanna sull’esclusione o meno del Milan dalla competizione UEFA, sarà influenzata anche da questa incertezza sulla Proprietà che difficilmente, in questo momento, è in grado di dare garanzie.
Per non parlare poi del mercato che è praticamente fermo e finora ha potuto vedere l’arrivo di soli tre giocatori: due svincolati (Ivan Strinic e Pepe Reina) e uno a parametro zero (Alen Halilovic).
Insomma, uno scenario ben lontano dai fasti rossoneri; uno scenario che più che glorioso è umiliante.
Caterina Autiero