Con l’arrivo dei cinesi è nata la nuova società rossonera e tutti i milanisti speravano di poter vedere anche una nuova squadra. Per il momento la rosa rimane la stessa, perché i nuovi proprietari non hanno ancora versato la quota maggiore che possa essere investita in acquisti di qualità. Delusione? Forse un po’ ma con l’arrivo di Montella si può auspicare in un miglioramento delle prestazioni, speranza che è stata finora disattesa dagli altri suoi ex colleghi, da Inzaghi a Mihajlovic, passando per Seedorf. Sono state giocate solo 5 partite, ma se analizziamo il cammino del Milan in campionato fino a oggi possiamo notare già delle differenze:
Una rosa molto italiana. Montella ha voluto accontentare Berlusconi, da sempre grande estimatore di una squadra giovane e italiana. Anche se Silvio non è più il proprietario, rimane un grande esperto di calcio e tifoso del Milan e l’allenatore ha voluto rendergli omaggio. Donnarumma e il duo Paletta-Romagnoli sono i cardini della difesa, Calabria e De Sciglio più Abate e Antonelli sono i terzini per il turn-over. Ci sono poi Bonaventura e Locatelli.
Un altro miglioramento è quello relativo alla difesa. Ebbene sì, sono tre le partite consecutive senza subire gol. Contro Sampdoria, Lazio e Fiorentina il Milan ha tenuto inviolata la propria porta: non succedeva da maggio 2013. Merito di Donnarumma, aiutato in difesa dalla coppia centrale Paletta e Romagnoli, che ha trovato sicurezza e solidità.
Anche l’attacco ha “risentito” dei miglioramenti del mister partenopeo. Niang e Bacca, che sembravo sul punto di lasciare Milanello, sembrano aver ritrovato la fiducia e la via del gol.
Ma non finisce qui, la mano di Montella si sente anche nel modo di impostare le partite, con la squadra che aspetta l’avversario, chiude gli spazi, gioca a centrocampo e riparte in velocità.
Insomma, un nuovo Milan per un vecchio Milan, che viste le premesse, può solo crescere.
Barbara Roviello Ghiringhelli