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Milan-Juve: Bonucci, Higuain… ma anche Marta Mereghetti e Caterina Baffoni. Intervista doppia tra giornaliste per il big match di Serie A

Intervista doppia a Marta Mereghetti, redattrice di SpazioMilan e Caterina Baffoni, redattrice di TuttoJuve

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Le luci di San Siro, due squadre che hanno fatto la storia del calcio italiano, vecchie glorie in Società, grandi ex in campo, Milan-Juventus è una sfida che reca già solo a nominarla, grande fascino.
Le sorti di Rossoneri e Bianconeri, negli ultimi anni sono state diverse, gli obiettivi e il potenziale lo è ma nel big match di Serie A tutto può succedere.
Da una parte un Milan “incerottato” ma galvanizzato nel morale; dall’altra una Juve che domina in Italia ma è reduce da un ko europeo.

Per l’occasione abbiamo intervistato due colleghe che seguono le due squadre con passione e competenza.
Da una parte Marta Mereghetti, redattrice di SpazioMilan; dall’altra Caterina Baffoni, redattrice di TuttoJuve.

Milan-Juve è storia del calcio italiano: qual è il tuo ricordo “speciale” legato a questa sfida?

MARTA: Il mio ricordo speciale risale alla gara tra Milan e Juventus del 22 ottobre 2016. Il Milan vinse 1-0, con una rete di Locatelli in seguito ad un tiro dalla distanza diretto all’incrocio dei pali. Ho sempre seguito Manuel, sin dai tempi delle giovanil. Quella rete mi emozionò particolarmente. Nella stessa partita ricordo tra i protagonista un altro mio pupillo, Gigio Donnarumma. Il portiere rossonero, al minuto 96, fece una parata stratosferica su Khedira, salvando il risultato. San Siro, esploso in un boato, esultò come in occasione di un gol.

CATERINA: Ho tanti bei ricordi legati alle partite contro il Milan. A partire dalla primissima sfida che vidi dal vivo contro i rossoneri all’ex Delle Alpi il 25 febbraio del 2001 e in cui vincemmo 3-0, passando per il rocambolesco 3-2 all’Olimpico di Torino nel 2008 con l’uomo che non ti aspetti: “Brazzo” Salihamidzic che indovinava la sua prima doppietta in serie A nella gara più importante, lo scontro diretto col Milan per l’appunto e che avvicina i bianconeri alla prossima Champions League dopo anni di tormento. Una serata speciale nel ricordo di Scirea in cui Capitan Del Piero ne onorò la memoria mostrando l’indimenticabile maglia numero sei a tutto lo stadio e siglando la prima marcatura.
Però, il ricordo più bello che porto con me è recente, ed è quello legato alla scorsa finale di Coppa Italia vinta a Roma in cui sono stata ospite negli studi televisivi di Juventus Tv a commentare una gara esaltante e che ci ha permesso di tagliare un altro record importante: alzare la tredicesima Coppa Italia. Un’emozione unica.

Quanto e in che misura pensi possa influire l’aver giocato in Coppa e il relativo esito della gara europea?

MARTA: Sicuramente giocare in Coppa prima di un big match non è mai un fattore positivo, soprattutto a causa dell’imponente dispendio di energie mentali e fisiche.
La Juventus arriva da una sconfitta che potrebbe valere da fattore motivazionale.
Il Milan ha conquistato un ottimo pareggio, perdendo però diversi giocatori per infortunio.
A livello di riserve e turnover considero il Milan inferiore alla Juventus. La squadra di Allegri ha, infatti, la possibilità di ricambi più che validi, utili per le gare di Europa ravvicinate a partite di questo calibro.

CATERINA: Al livello di dispendio energetico, sia mentale che fisico, credo che Madama possa un po’ accusarne il colpo ma come normale e fisiologico che sia. Più che altro perché si è affrontato un grande avversario nei confronti del quale la Juve ha saputo essere nettamente superiore sul piano del gioco nonostante l’incredibile esito finale. Tuttavia, a proposito del risultato, che ha lasciato dell’amaro in bocca, credo invece che possa essere uno stimolo in più per riscattarsi in una gara, come quella di San Siro, contro un avversario storico, dove le motivazioni di certo non mancheranno. Servirà per dimostrare soprattutto a se stessi che il risultato contro gli inglesi è stato il frutto di disattenzioni difensive che potevano tranquillamente essere evitate, così come l’essere più cinici e precisi sotto porta nelle innumerevoli occasioni. Per il morale del gruppo, sarà una sfida importante.

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Un tuo parere su “Bonucci andata e ritorno”:

MARTA: Non ho mai apprezzato particolarmente la personalità dell’ex capitano del Milan. Sin dal suo arrivo a Milano ho sviluppato qualche perplessità circa il suo trasferimento e le sue doti tecnico-tattiche.
Giudico scorretta, innanzitutto, la scelta di affidargli nell’immediato la fascia da capitano. Al Milan, seppur senza splendere eccessivamente, ha contribuito sicuramente alla crescita e all’affermazione del compagno di reparto, Romagnoli.
Il suo ritorno alla Juventus penso sia targato “Cristiano Ronaldo”. Probabilmente, Bonucci ha scelto la via dell’ambizione, privilegiando la squadra maggiormente proiettata verso obiettivi importanti. Dopo le innumerevoli promesse al Milan, fatico a credere in questo amore incondizionato per la Juventus.

CATERINA: Credo che Leonardo stia ritornando ad essere quello di due anni fa, ovvero tra i primissimi difensori più forti al mondo. Ancora manca qualcosa al numero 19 per ritornare ad essere quel muro impassibile di qualche tempo fa; a volte è un po’ lezioso nelle giocate, soprattutto quando decide di impostare da dietro il gioco, ma le sue prestazioni in Italia e le ultime in territorio europeo sono la testimonianza di come stia intraprendendo la strada giusta. Un giocatore desideroso di riscattarsi merita sempre di avere una seconda possibilità. Così come nella vita, ognuno di noi d’altronde. Mi è piaciuta molto la sua decisione di volerlo dimostrare sin da subito sul campo senza lasciarsi andare a facili monologhi strappa applausi. E’ così che si fa. Sono fiduciosa, anche perché ha ritrovato un ambiente, dentro lo spogliatoio e in società, che gli ha teso la mano.

Foto: Fox Sport

Infermerie piene: quale assenza pesa-potrebbe pesare maggiormente e perchè?

MARTA: L’infermeria del Milan ormai risulta sold-out. Tra le diverse tegole in casa Milan, però, quella di Biglia la considero tra le più preoccupanti. L’argentino si è fermato durante un ottimo momento di forma, condito dalla giusta dose di lucidità nell’impostazione della manovra. Era da tempo che il mondo rossonero aspettava quel Biglia, preciso e prezioso in fase di interdizione. Sarà un lungo infortunio, importante anche a livello mentale e psicologico. Il problema coinvolge anche le possibili riserve. Con Montolivo escluso dai progetti di Gattuso, il mister rossonero dovrà apporre modifiche al modulo per sopperire a questa assenza.

CATERINA: L’assenza di Emre Can, a parer mio, può risultar essere la più pesante ad oggi, specie perché l’attuale centrocampo bianconero sta facendo fatica nel velocizzare il giro palla e quindi resta troppo “statica” e lenta nella manovra, mentre l’ex Liverpool è capace di garantire forza fisica, buona visione di gioco e inserimenti in area avversaria. Le caratteristiche che consentirebbero ad Allegri di sfruttarlo sia in un centrocampo a due come mediano naturale, sia a tre come mezzala e quindi di variare molto in mezzo al campo a seconda delle necessità. E’ un giocatore duttile e capace di garantire “muscoli” in mezzo al campo. Al momento questo è un tassello importante che viene a mancare, e si fa sentire.

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Nei panni del mister, ipotizzando di avere tutta la rosa a disposizione e in forma, quale sarebbe il tuo 11 ideale?

MARTA: (4-2-3-1): Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessie, Bakayoko; Suso, Biglia, Calhanoglu; Higuain.

CATERINA: Bella domanda, in questo caso diciamo che non vorrei trovarmi nei panni del mister per il semplice fatto che la quantità di classe e talento a disposizione di Allegri è talmente tanta, che lasciare fuori qualcuno è estremamente difficile!
Con questa rosa fortunatamente di può variare molto, dal 4-3-1-2,passando per il 4-3-3 o 4-2-3-1 e via dicendo. Ma dovessi scegliere una formazione tipo, con questa rosa di giocatori mi rifarei agli interpreti di questo 4-3-3 : Szczesny; Cancelo, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Emre Can, Pjanic, Matuidi; Dybala, Cristiano Ronaldo, Douglas Costa. Mi piace molto, perché in avanti non si ha mai un vero punto di riferimento per l’avversario e questo garantisce grande imprevedibilità.

Anche se devo ammettere che lasciare fuori Mandukic, Bernardeschi o Cuadrado è stata davvero dura…! Ma è un bel segnale, perché soltanto con una panchina lunga e di altissima qualità si può tentare di andare fino in fondo in ogni competizione…

Parliamo di ex: associa un aggettivo a ognuno di loro
Allegri
MARTA: Pragmatico.
CATERINA: Pragmatico.
De Sciglio
MARTA: Sopravvalutato.
CATERINA: Timido.
Bonucci
MARTA: Egocentrico
CATERINA: Testardo.
Higuain
MARTA: Esponenziale.
CATERINA: Insaziabile.
Caldara
MARTA: Fragile.
CATERINA: Promettente.

Quali sono a tuo parere i punti di forza della “tua” squadra e in cosa, invece, deve migliorare?

MARTA: I punti di forza del Milan sono la grinta, il carattere e il cuore. La squadra di Gattuso non si arrende mai, superando limiti tecnici tipici di una compagine giovane e di prospettiva. Il Milan dovrebbe migliorare nella consapevolezza dei propri mezzi e nell’atteggiamento dei primi minuti delle gare. Servirebbe probabilmente maggiore coraggio nel rischiare, abbandonando passaggi e spunti facilmente prevedibili.

CATERINA: L’imprevedibilità e la qualità della rosa. Questa squadra ha la possibilità di variare molto il sistema di gioco a seconda degli interpreti, che sono tanti e di unica qualità. Credo che non far avere alcun punto di riferimento reale all’avversario sia l’arma vincete di questa Juventus. Puoi aspettarti un Ronaldo assist-man, un Dybala regista e unica punta, un Mandzukic capace di difendere e un Bernardeschi incursore da mezz’ala contemporaneamente. La fantasia con cui far ruotare questa squadra di fenomeni è tanta e in cui è legittimo ambire a grandi traguardi. L’unico punto debole, a parer mio, è la poca consapevolezza delle potenzialità della squadra stessa. Questa Juve è molto più forte di quello che crede di essere, il che la porta a commettere delle piccole disattenzioni in fase offensiva e difensiva che, alla fine dei novanta minuti, si sommano e possono costar cari. E la partita contro il Manchester United ne è stata la conferma. Più consapevolezza di se stessi e nei propri mezzi, e le disattenzioni verranno meno. Ne sono convinta. Deve essere più spavalda, diciamo così.

Chi è oggi il giocatore indispensabile per la “tua” squadra?

MARTA: Al vertice del Milan soggiorna Suso. Il numero 8 è la fonte delle idee offensive, è il perno della spinta in attacco. Lo ritengo l’insostituibile di questo Milan. Considero e comprendo anche i suoi limiti, quali la prevedibilità e la poca velocità. Nonostante ciò, è un giocatore che diverte ed illumina le percussioni offensive del Milan.
Prima dell’arrivo di Higuain, tra i suoi difetti tecnici era presente anche la poca collaborazione con i compagni. Ora, lo spagnolo predilige il fraseggio con i colleghi di reparto, incarnando la figura di leader tecnico dei rossoneri.

CATERINA: Chiellini. Il suo essere leader e punto di riferimento da anni in questa squadra, è fondamentale. E’ il classico uomo della “Vecchia Guardia” che meritatamente ha acquisito consapevolezza nel tempo del peso di questa maglia ed è in grado di trasmettere i valori più importanti a tutti i suoi compagni. Un faro capace di infondere sicurezza all’intera rosa. Un capitano lottatore di tutto rispetto.

Che partita ti aspetti?

MARTA: Mi aspetto una gara tra due squadre che hanno combattuto battaglie entrate di diritto nella la storia del calcio.
I tempi cambiano, le squadre si rinnovano, ma Milan-Juventus resterà sempre un big match, il vero “derby d’Italia”.
Non è una sifda per i vertici della classifica, ma è possibile considerarla come tale: potrà succedere di tutto.
Il Milan incontra una grande squadra, solida e compatta. La Juventus affronta un Milan mai arrendevole, in corsa per affermarsi tra le promesse nascenti.

CATERINA: Una partita molto fisica. Non dimentichiamoci che entrambe le squadre provengono da una settimana europea con le rispettive “fatiche” che inevitabilmente si faranno sentire. Mi aspetto una Juve pronta ad attaccare e a riscattarsi dalla prova contro il Manchester senza snaturarsi o brillare troppo, anche perché di fronte si troverà un Milan desideroso di confermarsi in campionato anche contro le “big” se vuol mirare all’Europa che conta come professato da inizio anno. Non mi attendo una partita spettacolare dal punto di vista delle emozioni, semmai due formazioni che si studieranno molto e che punteranno sulla qualità della singola giocata.

Come finirà?

MARTA: Penso sia impossibile, per ogni cuore rossonero, accantonare la negatività attorno a questo match. Affrontiamo la Juventus, la favorita in Italia e una tra le migliori in Europa. Risulta quasi inutile nascondere la grandezza dell’avversario dei rossoneri. Penso, inoltre, che una sconfitta contro questa Juventus sia compresa tra le consapevolezze di mister Gattuso. Vedo la squadra bianconera tanto più grande del Milan. I rossoneri, con la giusta cattiveria, accantonando paure e perplessità, potranno provare a mettere in difficoltà la solidità degli avversari … servirà, però, una partita da manuale.

CATERINA: Per come sono messe “fisicamente” entrambe le formazioni, verrebbe da dire che un pareggio può essere naturale. Ma credo che le ambizioni della Juventus, attualmente, oltre che alla qualità della rosa, siano nettamente superiori a quelle dei rossoneri per vari motivi. Dal riscatto per la partita contro Mourinho, alla volontà di staccare Inter e Napoli che non mollano di un centimetro. Certo, sperando che Higuain non faccia il solito “toro che vede rosso” contro la sua ex squadra di turno e che Ronaldo metta la prima firma in un match di cartello.
Penso che alla fine la spunterà Madama, di poco, ma la spunterà lei.

 

Caterina Autiero

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