Milan-Juve, big match in redazione: intervista doppia a Barbara Roviello Ghiringhelli e Caterina Autiero

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La nostra redazione si appresta a vivere il big match tra Milan e Juve: scopriamo, attraverso questa intervista, come vivono l’attesa per questa gara la caporedattrice e la vicedirettrice

Milan-Juve è il big match dell’11a giornata. Due club gloriosi, due squadre che per motivi diversi, in questa gara, più che mai, proveranno a vincere. Al pathos solito che regala una sfida come questa, inevitabilmente, si aggiungono motivazioni dati dall’attualità, dalla classifica, dai tradimenti…Milan-Juve non è mai una gara banale,  non lo sarà quella odierna. Ma, vediamo come si vive questo scontro nella nostra redazione e quali aspettative riversano la nostra caporedattrice rossonera Barbara Roviello Ghiringhelli e la nostra vicedirettrice bianconera Caterina Autiero.
Milan-Juve: le promesse e le premesse date dal mercato estivo facevano presagire altri risultati (per entrambe): cosa ti ha maggiormente deluso dell’inizio campionato della tua squadra?
Barbara: Sicuramente la mentalità. Credevo che dall’anno scorso fosse cambiato qualcosa nella testa dei giocatori, invece ho visto troppe volte la scarsa voglia di vincere e la rassegnazione, senza contare le aspettative relative ai tanti soldi spesi per il mercato.
Caterina: In campionato, la Juve, rispetto a Napoli e Inter, ha steccato due partite contro due squadre, Atalanta e Lazio, comunque competitive… ma il pari di Bergamo e la sconfitta casalinga, a mio avviso, sono frutto di blackout mentali. E poi, c’è una fase difensiva ancora disordinata.
Milan-Juve è da sempre una sfida dai ritmi altissimi, dentro e fuori dal campo. Il Milan sta vivendo un momento difficile: credi che possa essere la partita giusta per ripartire (se non in fatto di risultato, almeno per prestazione)?
Barbara: Milan-Juve è una partita dove può succedere di tutto. Basta ricordare la Supercoppa italiana vinta dal Milan l’anno scorso proprio contro la Juve. Un Milan in profonda crisi contro la Juve campione dimostra che non si possono fare pronostici su un match del genere. Certo è che una vittoria contro i bianconeri potrebbe ridare al Milan la fiducia che gli serve per risalire la classifica e centrare gli obiettivi prefissati.
Caterina: Bhe, se dobbiamo essere concreti e realisti, al Milan (come alla Juve) servono i 3 punti: poco importa se arrivano con o senza una prestazione maiuscola perchè una vittoria, in una sfida del genere, in questa fase della stagione, aiuta anche a lavorare meglio per raggiungere – semmai- prestazioni migliori nelle gare future.

Chi ritieni – a dispetto delle conferenze stampa dei due allenatori, apparentemente sereni- delle due la squadre, che si senta più messa sotto pressione da questo match?
Barbara: Credo tutti e due. Allegri perchè è abituato a essere in vetta alla classifica per molti anni, mentre adesso i suoi ragazzi sono costretti a rincorrere e la tensione si fa sentire perchè tutti i tifosi bianconeri si aspettano una Juve protagonista come quella degli anni passati. Per quanto riguarda Montella, anche lui ha gli occhi puntati addosso perchè è costretto a vincere per non mettere a rischio la sua permanenza sulla panchina del Milan.
Caterina: Sicuramente Montella è oggetto di critiche da molto tempo – molte delle quali premature-. Il Milan è obbligato a vincere anche per “salvare” la panchina al tecnico, per non perdere altri punti e per rasserenare l’ambiente. Per questo, credo che i rossoneri siano un po’ più sotto pressione.
Qualche giorno fa Montella ha detto che il calcio giocato è diverso da quello televisivo. Sei d’accordo con questa affermazione?
Barbara: Sicuramente sul campo si vive tutto in modo diverso rispetto a quello che si vede in tv. I tempi sono più veloci, ci sono dettagli che sul campo non si vedono mentre in tv vengono amplificati e poi chi guarda la tv non è nel mondo di chi il calcio lo vive giorno per giorno come allenatori e giocatori, con tutti i problemi che ne derivano e molto spesso certe decisioni non si comprendono.
Caterina: Assolutamente vero, il calcio giocato, il campo, è un’altra cosa ma è anche vero che ormai questo sport è anche uno spettacolo nel quale le “tanto odiate tv” ricoprono un ruolo importante dal punto di vista economico e mediatico. L’affermazione del tecnico rossonero però si riferiva all’ausilio di un video nelle decisioni arbitrali: nel caso specifico l’immagine video ha messo in evidenza un contatto che ha indotto l’arbitro a prendere provvedimenti.
Capitolo Bonucci. Qual è stata la tua reazione al suo trasferimento da Torino a Milano?
Barabara: Sono stata contenta perchè Bonucci è un grande giocatore. La sua esperienza può solo giovare al Milan, sia in campo che negli spogliatoi, anche se al momento non sembra così.
Caterina: Sarei ipocrita nel dire che non mi ha infastidito. Tutt’altro! Di questo trasferimento non mi è piaciuto nulla: la cifra sborsata, la destinazione, l’aver portato a galla dei problemi di spogliatoio, le modalità, la fascia da capitano, le dichiarazioni…insomma una pagina triste per i romantici del calcio di una volta…
Il capitano rossonero sta deludendo le aspettative di tutti (non è il difensore alla quale ci aveva abituato), la partita odierna sarebbe potuta essere quella della svolta?
Barbara: Penso di si. Per un giocatore che cambia casacca, giocare contro la sua ex squadra è sempre uno stimolo per dimostrare ai tifosi ed ex compagni il proprio valore anche con addosso colori diversi. Putroppo non potremo sapere se anche per Bonucci è così, vista la sua assenza per squalifica.
Caterina: Bonucci è quello che insieme ad altri è stato protagonista di una delle difese più solide degli ultimi tempi ma è anche quello che nei primi anni bianconeri faceva errori a ripetizione. Questo, sommato alle prestazioni fin’ora espresse nel Milan, mi portano a pensare che è un giocatore che per fare bene ha bisogno di complicità e intesa con tutti gli interpreti del reparto: l’alchimia si acquisisce nel tempo… avremo modo di ammirarlo nella gara di ritorno allo Stadium, quando dovrebbe aver trovato equilibrio coi suoi nuovi compagni di squadra.
Dove possono arrivare entrambe le squadre in coppa e in campionato in base alle prestazioni viste fino ad ora?

Barbara: Credo che la Juve può sicuramente puntare a vincere campionato e Champions League. La classe non gli manca e anche se le altre squadre si sono rinforzate, credo che se la Juve gioca  “da Juve” potrebbe farcela. Per il Milan è più difficile, il momento no deve essere superato prima possibile per non complicare il cammino in Europa League che si fa sempre più difficile. Stesso discorso per il campionato. Come ho detto prima, i rossoneri devono ritrovare la mentalità vincente per assicurarsi un posto in Champions per il prossimo anno.

Caterina: Se la Juve fa la Juve, in campionato può, nonostante le avversarie,  centrare il settimo di fila. Discorso diverso per la Coppa che, a mio avviso, la vede ancora indietro rispetto alle big. 

Donnarumma è stato designato l’erede di Buffon,  credi lo sia?
Barbara: Sicuramente si. Gigio è uno dei migliori portieri in circolazione, tant’è che molte squadre europee erano interessate a lui. Ha solo 18 anni, ma lo stesso Buffon l’ha designato come suo erede e se o dice lui, ci possiamo credere.
Caterina: Assolutamente no: Buffon è il numero uno dei numeri 1! Negli anni si sono cercati tantissimi “dopo Buffon” ma passava il tempo e Buffon, nonostante l’età, dimostrava e dimostra di essere un fuoriclasse unico, il “Maradona dei portieri”: il paragone non regge con nessuno!
  
Si può dire che nella sfida vedremo un confronto tra passato-presente e presente-futuro?
Barbara: Per il Milan sicuramente è il presente-futuro, visto che ci sono moltissimi giocatori nuovi che si devono amalgamare con quelli già presenti per formare un gruppo affiatato. Per la Juve il discorso è diverso, la maggior parte dei giocatori c’erano già, devono solo consolidare la loro unione (quindi passato-presente).
Caterina: La sfida di oggi è presente!
Quale, o chi, credi sia il punto di forza della squadra avversaria?
Barbara: Il punto di forza della Juve è il gruppo, che gioca insieme da molto tempo, con schemi e mentalità consolidati. Anche nei momenti di difficoltà la forza del gruppo riesce a raddrizzare le cose.
Caterina: Il punto di forza del Milan -in questa gara-  è la fame, la necessità/voglia di fare La Partita. Questo può essere l’elemento che potrebbe portare i rossoneri a dare di più.
Un aggettivo che rappresenta la squadra avversaria e uno che descrive la tua.
Barbara: Per la Juve l’aggettivo giusto è “prorompente”. Basta guardare le ultime prestazioni, dove la supremazia bianconeri si è vista in tutti i sensi.
Per il Milan invece, l’aggettivo più consono è “caparbio”. La squadra non si arrende davanti alle difficoltà e cerca di ritrovare la fiducia per conseguire gli obiettivi.

Caterina: La Juve è ambiziosa; il Milan…squilibrato.

 La Redazione