Il 20 febbraio 1986 Silvio Berlusconi salva il Milan dal fallimento e lo porta in cima al mondo
Il 20 febbraio 1986 l’imprenditore Silvio Berlusconi compra il Milan da Giuseppe Farina, scappato in Africa qualche settimana prima, e lo salva dal fallimento.
Inizia così per il club di via Turati, malridotto e con Milanello ipotecato, l’era berlusconiana.
“Voglio un Milan coraggioso in Italia e all’estero, padrone del campo e padrone del gioco”, dice Berlusconi quando il 24 marzo 1986 diventa ufficialmente il Presidente del club e così è stato, dalle stalle alle stelle. Il Milan sotto la sua presidenza domina in Italia, in Europa e nel mondo: in 31 anni 8 Campionati Italiani, 1 Coppa Italia, 7 Supercoppe Italiane, 5 UEFA Champion’s League , 2 Coppe Intercontinentali, 5 Supercoppe UEFA e 1 Coppa del Mondo per club FIFA, per un totale di 29 trofei che l’hanno reso il presidente più vincente della storia. Ringiovanisce l’organico fin da subito e già nel 1988, con Arrigo Sacchi allenatore e all’ultimo soffio, vincerà il primo scudetto della sua presidenza a Como, dopo una rimonta in campionato strepitosa. Il Milan di Sacchi rivoluzionerà il calcio e sarà solo l’inizio dell’ascesa per il club, grandi investimenti e un calcio sempre più mediatico e spettacolare. Grinta, coraggio e bel gioco distingueranno questi 31 anni.
Gli anni dei “tre tulipani” a Milano, gli olandesi Frank Rijkaard, Marco Van Basten e Rud Gullit; gli anni di Capello, Ancelotti, Albertini e Baresi, gli anni di Maldini, Costacurta, Nesta e Pirlo e gli anni di Shevchenko, Inzaghi e Kakà. Un club di “Invincibili”, che nella stagione 1991-1992 chiude il campionato di Serie A vincente e per la prima volta nella storia senza mai subìre sconfitte.
Gli anni di Berlusconi sono una vera e propria epopea e il Milan diventa uno dei club con più titoli al mondo. Ma tutte le cose belle, si sa, finiscono, e anche il matrimonio tra Silvio Berlusconi e l’Ac Milan il 13 aprile 2017 arriva al capolinea, con il ringraziamento già qualche mese prima della sua Curva Sud. Il club passa a Yonghong Li per 740 milioni di euro, ma nel luglio 2018 la Elliot Management Corporation comunica di averne assunto il controllo a seguito dell’inadempimento delle obbligazioni verso il fondo d’investimento americano da parte del presidente Li.
Inutile negare che i tempi degli “Invincibili” sono lontani e che già dagli ultimi anni di presidenza del Cavaliere il Diavolo ha fatto fatica a imporsi, anche solo in Italia. Gli equilibri del calcio inevitabilmente sono cambiati e il club rossonero ne ha risentito e parecchio. Ma come disse Berlusconi il 20 febbraio 1986: “Ricordatevi, chi ci crede vince!”.
E il Milan ha tutte le carte in regola per poterci credere ma soprattutto per tornare a vincere.
Alessandra Cangialosi